AGI - Pasti a base di pane e olio per i bambini e le bambine delle famiglie indietro con i pagamenti della mensa scolastica. Accade a Montevarchi, in provincia di Arezzo, nell'Istituto Comprensivo Statale, "Raffaello Magiotti". Una scuola che viene "caratterizzata da un'elevata presenza di famiglie e studenti di diverse etnie e culture per cui la progettualità ne è stata fortemente influenzata", come si legge nel sito dell'Istituto. Il consiglio di Istituto, però, declina ogni responsabilità e, anzi, si dice contrario al provvedimento con un documento votato all'unanimità. "Alle figlie e ai figli delle famiglie che non pagano la mensa viene dato solo pane e olio. Questo mentre loro compagne e i loro compagni mangiano un pasto completo", denuncia l'assessora regionale della Toscana Alessandra Nardini. "Ma la Sindaca si rende conto di cosa significhi questo per loro?", domanda Nerdini.
A guidare il Comune di Montevarchi è Silvia Chiassai Martini, sindaca eletta con il centrodestra. "Il Ministro Valditara aveva parlato di umiliazione come fattore di crescita, evidentemente la Sindaca Chiassai lo ha preso proprio alla lettera e dunque mi rivolgo a lei chiedendole che torni indietro rispetto a questa scelta vergognosa", aggiunge Nardini. L'eco di quanto accade a Montevarchi raggiunge Roma provocando una levata di scudi da parte del centrosinistra a difesa dei bambini e delle bambine che si trovano a mangiare una fetta di pane e olio, "fettunta" in toscano, accanto ai compagni che, invece, consumano un pasto completo. "La sindaca di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini, impone pane e olio ai bimbi di genitori morosi. È una crudeltà che genera ghetti, è orribile, le autorità competenti intervengano per riportare la ragione nel comune toscano", chiede Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera.
"Quello che sta succedendo in alcune scuole di Montevarchi, in provincia di Arezzo, è inaccettabile sotto ogni punto di vista", sottolineano in una nota congiunta Marco Furfaro della segreteria nazionale Pd, il segretario regionale Emiliano Fossi, i deputati Laura Boldrini e Marco Simiani del Partito Democratico: "Ci sono bambini che in alcune scuole del Comune sono costretti a mangiare pane e olio solo perché le famiglie risultano morose nei confronti del servizio mensa. Una scelta, da parte dell'amministrazione comunale, che fa rabbrividire. La sindaca e l'amministrazione di destra che stanno guidando questa crociata 'legalitaria' dovrebbero solo vergognarsi. Siamo di fronte ad una pratica ingiusta e completamente fuori dal tempo che mette a rischio la salute psico fisica dei bambini nell'ambiente scuola che è il luogo dove dovrebbero in ogni caso e in ogni situazione sociale trovare inclusione, accoglienza, benessere e solidarieta'. Un Paese civile non puo' accettare che si applichino misure di questo tipo nei confronti di minori", concludono i dem.
Dal Movimento 5 Stelle è il deputato toscano Andrea Quartini a stigmatizzare l'accaduto: "Un provvedimento che sa di punizione medievale, una scelta meschina che usa i più piccoli come strumento di ricatto. Perché, se davvero si trattasse di una questione di rigore morale e giustizia, allora pane e olio dovrebbero mangiarlo tutti i parlamentari della Lega fino a quando il loro partito non restituirà i famosi 49 milioni di euro", sottolinea ancora Quartini: "Dovrebbe mangiarlo Augusta Montaruli, condannata per peculato, che con i soldi pubblici si pagava spese personali. E dovrebbe pranzare cosi' l'intero partito di Forza Italia, fondato da un condannato per evasione fiscale. Se c'è qualcuno che dovrebbe tornare a scuola per prendere lezioni di civilta', quello e' il sindaco di Montevarchi e l'intera classe dirigente del centro-destra che non prende le distanze da azioni meschine ed ignobili come questa a danno di bambini che non c'entrano nulla".