AGI - L'opposizione continua a chiedere che Giorgia Meloni riferisca in Aula. Chiamata in causa più volte nelle ultime settimane, dal 'caso Almasri' alla situazione internazionale, la premier di ritorno dal vertice di Parigi sta incontrando il commissario europeo per gli Affari Interni e la Migrazione, Magnus Brunner. La linea è quella di sottrarsi alle polemiche politiche. Io lavoro per l'Italia, il refrain. Ma la politica estera agita anche la maggioranza.
Marina Berlusconi ha lanciato l'allarme: le mosse di Trump "assomigliano ad atti di bullismo", ha sostenuto la primogenita del Cavaliere, "spero non diventi il rottamatore dell'Occidente". E ha poi lanciato l'attacco contro i padroni delle Big tech, senza fare alcun riferimento specifico ad Elon Musk. Poi è arrivata la 'risposta' di Matteo Salvini: "Se uno riesce a mettere al tavolo Putin e Zelensky, Netanyahu e i Paesi arabi, gli diamo il Nobel per la pace, altro che bullismo".
In realtà, anche nel centrodestra aumentano i timori sulle minacce Usa riguardo soprattutto ai possibili dazi in Europa. In Fdi si cerca di stemperare: "L'Italia con il suo tessuto di piccole e medie imprese è meno esposta. A pagare saranno Francia e Germania", la tesi di un big di Fratelli d'Italia. Sulla stessa lunghezza d'onda un altro deputato: "Trump non andrà fino in fondo, ha bisogno dell'Europa".
Attesa per il voto tedesco
In FI e in una parte della Lega che fa riferimento all'imprenditoria del Nord resta però la preoccupazione, legata soprattutto all'andamento della produzione industriale e alla crisi in Germania. Nella coalizione si aspetta di capire quale sarà l'esito del voto tedesco e intanto si guarda soprattutto al tavolo tra Stati Uniti e Russia sull'Ucraina. "L'Unione europea per forza deve essere parte della trattativa", ha argomentato Tajani che, quanto all'intervista di Marina Berlusconi, si è limitato a sottolineare come "un'imprenditrice è libera di dire quello che pensa", non c'è "alcuna chiave politica" dietro le sue parole.
Ma nel partito azzurro c'è chi osserva come la presidente di Fininvest e Mondadori abbia rappresentato un malessere crescente, di chi ritiene che continuare ad inseguire Trump rischia di essere controproducente.
In ogni caso l'alleanza è unita nel rimarcare come la premier Meloni si stia muovendo nella direzione giusta, quella di fare da ponte tra Ue e gli Stati Uniti. "Ne beneficeranno tutti", la tesi, anche se il convincimento di diversi parlamentari è che l'Europa rischia sul serio di spaccarsi. "Bisogna capire che con l'America e la Russia è necessario parlare", dice un esponente di primo piano della Lega che, dietro l'anonimato, non risparmia critiche al presidente della Repubblica, sotto attacco di Mosca.
Salvini e la solidarietà a Mattarella
Ma oggi è stato proprio Salvini a smentire chi aveva ritenuto 'fredda' la solidarietà della Lega nei confronti del Capo dello Stato: "Mattarella si ascolta e non si commenta", ha detto il vicepremier leghista. Che ha poi rilanciato sul dossier ucraino: "Spero che nessuno si metta di mezzo se Putin e Zelenski, grazie a Trump e insieme a Trump, troveranno un accordo". Mattarella "rappresenta l'Italia e il custode dei valori democratici della nostra patria", il pensiero del presidente del Senato, Ignazio La Russa.
Nel clima di fibrillazione tra le forze politiche, anche la proposta di Mario Draghi - secondo il quale "le esigenze di finanziamento" dell'Ue nei prossimi anni "sono enormi: 750-800 miliardi di euro all'anno è una stima prudente" - diventa materia di discussione. "Ben venga la proposta di 800 miliardi, senza indicazioni di copertura, ma io sto preparando mille miliardi di piano, tanto se siamo a Disneyland tutti quanti possiamo partecipare con spirito libero al gioco di chi la dice più grossa", ha detto il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri.