Tutti assieme in foto, ma la strada di una coalizione del centrosinistra è ancora lunga

4 mesi fa 106

AGI - Maria Elena Boschi accanto a Rosy Bindi; Giuseppe Conte vicino a Elly Schlein. E poi Fratoianni, Bonelli, Magi. E' l'immagine di un centrosinistra unito quella restituita dalla foto scattata all'esterno della Corte di Cassazione di Roma, dove le opposizioni hanno depositato il quesito referendario contro l'autonomia differenziata. Non sarà il modello francese a mettere insieme il campo largo italiano. Il Fronte Popolare piace, ma l'idea che possa essere replicato anche in Italia non convince i leader dell'opposizione. Non tutti, almeno.

 

Tra gli scettici c'è la segretaria del Partito Democratico: "Non si tratta di erigere insieme un muro contro la destra o, come in Francia, di una convergenza dettata dalla contingenza e circoscritta al secondo turno", spiega Schlein alla direzione nazionale. "Il lavoro di tessitura dell'alternativa va fatto sui 'per' molto prima che sui contro, sui temi possiamo unire le forze e trovare ampie convergenza con le altre forze di opposizione", aggiunge. L'autonomia differenziata, con salario minimo e sanità, è uno di quei temi su cui Pd, M5s, Avs e +Europa intendono costruire l'alternativa al governo Meloni.

 

Un modo per avviare il lavoro di tessitura che dovrà inevitabilmente fare i conti, prima o dopo, con alcuni nodi. "Va bene il dialogo su temi come l'autonomia, ma poi dobbiamo affrontare anche quei temi che ci vedono lontani, come quello dell'Ucraina e dell'Europa", spiega il segretario di Più Europa, Riccardo Magi evidenziando le distanze che, nonostante tutto, permangono all'interno del fronte delle opposizioni.

 

Al contrario, proprio la necessità di tenere la barra dritta sul doppio 'no' all'invio di armi all'Ucraina e al Patto di Stabilità europeo ha convinto Giuseppe Conte - che si è già detto diffidente rispetto al modello del Fronte Popolare - a scegliere il gruppo europeo Left per i Cinque Stelle, come il presidente del M5s spiega salendo le scale della Cassazione per depositare il quesito referendario. Quello dell'Ucraina, dell'Europa e delle politiche green sono i temi "più importanti per il Movimento 5 Stelle", spiega Conte.

 

Una priorità data all'approccio internazionale che il leader M5s condivide con chi, nel Partito Democratico, non ha mai mancato di segnalare le distanze dal Movimento: "Perchè sia credibile, una coalizione deve avere un minimo comune denominatore su questioni essenziali", dice Lorenzo Guerini, figura di riferimento dell'ala riformista del Partito Democratico, da sempre per il sostegno militare all'Ucraina. "Mi riferisco, ad esempio, alla politica internazionale, una questione discriminante che entrerà sempre di più nelle dinamiche politiche nazionali", sottolinea ancora l'ex ministro della Difesa.

 

Che la strada per una coalizione di centrosinistra sia ancora lunga lo dimostrano anche le fibrillazioni al centro dove fanno rumore le parole della segretaria Pd: "Ho parlato sia con Calenda sia con Renzi, ma per ora la vedo ancora difficile riunirli. In realtà Renzi ha un afflato unitario, lui ha capito. Calenda purtroppo no, è meno politico".

 

Parole alle quali risponde il leader di Azione. "Non è un problema di essere o non essere politici, ma di cosa serve o non serve al Paese. E un'accozzaglia populista e largamente filoputiniana con una spruzzata di centrino opportunista non serve a nulla. Buona strada". Schlein, tuttavia, tiene aperta la porta al leader di Azione ribadendo ancora una volta che "il tempo dei veti è finito. Ci mettiamo al servizio di questa prospettiva senza velleità egemoniche e senza abiure. Alle altre forze di opposizioni dico vediamoci più spesso".

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