AGI - Sara Funaro, 47 anni, è la prima sindaca di Firenze a sedere sullo scranno più importante di Palazzo Vecchio. L'esponente dem e assessora uscente della giunta Nardella ha un curriculum di tutto rispetto. E la sua storia politica ha un dna d'eccezione. La Funaro, infatti, è la nipote del 'sindaco dell'alluvione'. Quel Piero Bargellini, sindaco democristiano che si trovo', nel 1966, a dover gestire i drammatici fatti che balzarono alle cronache del mondo intero.
'Firenze al plurale, tante voci una città, è stato lo slogan della campagna elettorale con cui si è presentata ai cittadini.
"Sono nata a Firenze nel 1976 in una famiglia dove le differenze culturali e religiose hanno sempre rappresentato un'occasione di arricchimento, confronto e rispetto reciproco, - dice di se nella biografia - elementi fondamentali che hanno caratterizzato tutta la mia vita. Dopo le scuole superiori mi sono laureata in psicologia a Firenze e specializzata in psicoterapia con un corso quadriennale in psicologia clinica. Ho svolto un corso di perfezionamento in psicoterapia fenomenologica all'Università di Urbino e ho frequentato un master di Etnopsichiatria con docenti del Centre Devereux di Parigi. Negli anni - prosegue - ho lavorato come psicoterapeuta clinica, come formatrice del personale e come supervisore di realtà che lavoravano con persone provenienti da situazioni traumatiche, in particolar modo situazioni migratorie. Sono cofondatrice della scuola di Psicoterapia fenomenologico dinamica".
Ma il mondo di riferimento e impegno della Funaro è senza dubbio il sociale. "Ho iniziato facendo la volontaria da adolescente con ragazze e ragazzi disabili, ho continuato lavorando come operatrice con i minori, nella salute mentale e nelle dipendenze. Poi ho deciso di trasferirmi in Brasile, a Salvador Bahia, dove ho lavorato con i bambini di strada e presso comunità psichiatriche, a fianco degli ultimi e di chi non aveva una voce. Nella vita ho avuto la grande fortuna di trasformare le passioni in una professione, ho sempre creduto che se qualcuno non ha più speranze bisogna aiutarlo a iniziare nuovamente a sognare".
"Ispirata dall'esempio di mio nonno Piero Bargellini, uno dei sindaci più amati dai fiorentini, ho scelto di dedicarmi anch'io alla politica. Alle persone". Nel 2014 inizia questa avventura al fianco di Dario Nardella come assessora a Welfare e Sanità, Casa, Pari Opportunità, Accoglienza e Integrazione. Nel 2019 viene eletta nel consiglio comunale e riconfermata nuovamente in giunta con deleghe a Welfare e Sanità, Immigrazione e Istruzione. "Abbiamo sempre lavorato - conclude - con un obiettivo in testa: rendere la città sempre più inclusiva e giusta".