AGI - È la piazza il termometro del rapporto fra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, almeno dall'insediamento di Elly Schlein al Nazareno. Fra alti e bassi, la capacità di ritrovarsi insieme durante le mobilitazioni fuori dai palazzi, durante le grandi manifestazioni sui temi sociali come nel corso delle campagne elettorali, ha sempre restituito lo stato dell'arte del cantiere di centrosinistra. L'ultima volta è accaduto con la mobilitazione dei lavoratori di Stellantis.
In piazza si sono ritrovati Schlein, Conte, i leader di Avs Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli e anche Carlo Calenda, di solito poco propenso a cortei e sit-in: "L'opposizione si fa in Parlamento", è solito ripetere il leader di Azione. Era metà ottobre, mancavano pochi giorni al 'primo giro' di Regionali, in Liguria. E proprio a Genova, alla vigilia del silenzio elettorale, i leader di centrosinistra scelsero di ritrovarsi per lanciare la volata ad Andrea Orlando, che mancò la vittoria per una incollatura. Il centrosinistra era reduce dal braccio di ferro sulla presenza di candidati renziani nelle liste liguri e, soprattutto, dall'apertura fatta da Schlein a Renzi durante la partita del cuore.
Un paio di settimane più tardi è toccato ad Emilia-Romagna e Umbria. L'alleanza che sostiene Stefania Proietti, dapprima rinuncia al finale unitario di campagna elettorale, poi ci ripensa e all'ultimo momento i leader si ritrovano insieme davanti all'ospedale Santa Maria di Terni per rilanciare l'allarme sulla sanità pubblica, uno dei temi al centro della campagna elettorale umbra. Davanti all'ospedale Schlein, Conte, Fratoianni e Bonelli tornano a posare insieme davanti agli obiettivi. Non accadeva da più di un mese.
L'ultima volta era stato alla festa di Avs, attorno a quella birra che doveva suggellare il patto. Seguono, invece, settimane di tensione, per la scelta la scelta del M5s, assieme ad Avs, di votare il nuovo cda Rai. Al contrario, i dem si erano attenuti all'accordo stipulato alla fine dell'estate di astenersi dal voto uscendo dall'Aula della Camera. La tensione fra Campo Marzio e Nazareno raggiungeva livelli di guardia, con i due leader che evitavano accuratamente di presentarsi fianco a fianco agli eventi pubblici, dalla consegna delle firme contro l'Autonomia differenziata alla manifestazione di Piazza Navona contro il ddl sicurezza, fino alla presentazione del rapporto Gimbe, seguita da Conte in piedi pur di non sedersi accanto a Schlein. Ancora un passo indietro, all'inizio dell'estate. Il 18 giugno, a piazza Santi Apostoli, Schlein, Conte, Fratoianni, Bonelli e Magi si ritrovano sullo stesso palco per la prima volta da mesi. Reduci dallo scontro, verbale e fisico, in Aula con la maggioranza. Una settimana prima, il deputato M5s, Leonardo Donno, espone una bandiera italiana e cerca di avvolgerla attorno al ministro Roberto Calderoli. Dai banchi della destra scendono alcuni deputati di Lega e Fratelli d'Italia.
È il parapiglia, Donno denuncia di essere stato colpito con pugni e calci. In piazza, fra lo sventolio di centinaia di tricolori, si alza il grido "unita', unita'". Prima di allora, le apparizioni dei leader insieme erano state dispensate con il contagocce. A novembre 2023 Giuseppe Conte aveva ricambiato il favore a Elly Schlein presentandosi alla manifestazione del Pd in Piazza del Popolo. Infatti, a giugno dello stesso anno, Schlein aveva accettato l'invito dei Cinque Stelle a sfilare a Roma contro il precariato. Una scelta che provocò la rivolta dell'ala riformista dem. Schlein era segretaria da meno di quattro mesi e quell'abbraccio le servi' per saggiare le resistenze della componente riformista, liberal e cattolica del suo partito nei confronti dei Cinque Stelle.