Ozono e polline saranno tra i protagonisti delle Olimpiadi

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AGI - Per le Olimpiadi e Paralimpiadi di Parigi del 2024, i livelli di ozono e polline di graminacee potrebbero raggiungere livelli eccessivamente elevati. Questa la prospettiva delineata dagli scienziati dell'Università della Costa Azzurra, che hanno pubblicato un articolo sul British Journal of Sport Medicine per rendere noti i risultati del proprio lavoro.

 

Il team, guidato da Valerie Bougault, ha analizzato i dati storici di monitoraggio della qualità dell'aria per la città di Parigi e delle aree circostanti durante le ultime estati. In particolare, il gruppo di ricerca ha valutato i dati orari storici registrati tra luglio e settembre per gli inquinanti atmosferici e il polline tra il 2015 e il 2023. Le informazioni sono state raccolte da 50 stazioni di monitoraggio automatico permanente della rete Airparif e della Rete di sorveglianza aerobiologica (RNSA).

 

Gli autori si sono concentrati sui livelli di ozono (O3), biossido di azoto (NO2) e particolato fine (PM2.5). Stando a quanto emerge dall'indagine, se durante i Giochi Olimpici e Paralimpici prevarrà un clima caldo e soleggiato, i livelli di ozono e polline, irritanti per le vie respiratorie, potrebbero superare le soglie indicate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Gli atleti, aggiungono gli studiosi, possono essere influenzati da fattori ambientali, nonostante siano generalmente in buone condizioni fisiche. Respirare l'inquinamento atmosferico durante l'esercizio fisico può comportare rischi per la salute, a seconda dei livelli di esposizione e delle condizioni sottostanti a lungo termine. Gli atleti di resistenza sono particolarmente suscettibili ai sintomi allergici. Secondo l'analisi, i tre parametri monitorati potrebbero superare notevolmente le soglie indicate dall'OMS, specialmente nelle stazioni di monitoraggio del traffico. In totale, riportano gli scienziati, sono stati identificati 19 diversi tipi di polline durante i mesi estivi, con Urticaceae (ortiche) e Poaceae (polline di graminacee) che rappresentavano oltre il 92 per cento del totale. Come limiti dello studio, gli autori riconoscono l'assenza delle sedi dei Giochi, in cui non sono disponibili siti di monitoraggio, e la difficoltà di tenere conto dei cambiamenti imprevisti del traffico durante gli eventi sportivi.

 

“Nonostante queste lacune – commentano gli esperti – abbiamo osservato effetti decisamente più elevati degli inquinanti atmosferici in caso di temperature più alte. Studi di acclimatazione su volontari sani a concentrazioni di ozono molto elevate hanno suggerito che i primi giorni di esposizione hanno causato i peggiori sintomi respiratori e il declino della funzionalità polmonare”.

 

“In generale – concludono gli scienziati – i nostri dati mostrano che le concentrazioni di inquinanti potrebbero avere un impatto limitato sugli atleti e sulle persone in buona salute che soggiorneranno a Parigi durante i Giochi Olimpici e Paralimpici, ma potrebbero avere un impatto maggiore su alcuni gruppi vulnerabili, come le persone con malattie croniche (ad esempio, cancro, BPCO, diabete, malattie cardiovascolari, asma, ecc.), bambini e anziani, e in particolare coloro che sono altamente sensibili a queste sostanze”.

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