AGI - Resta confermato il 'calendario' del centrodestra per rinnovare i vertici della Rai. Il 26 ci sarà il voto alle Camere per l'elezione dei quattro membri del Cda, poi subito dopo il governo indicherà i nomi per l'Ad e il presidente, nel passaggio successivo il centrodestra cercherà i voti per arrivare alla fumata bianca di quest'ultimo in Commissione vigilanza. Per la presidenza dell'azienda di viale Mazzini la coalizione punta su Simona Agnes, candidata di riferimento di Forza Italia.
Il ragionamento nell'alleanza è che qualora non si riuscissero a trovare i due voti necessari (tre se Azione dovesse sostituire la senatrice Mariastella Gelmini passata nel gruppo misto), considerato per il semaforo verde ci vogliono i due terzi della commissione, Agnes rimarrebbe nel Cda e il consigliere più anziano farebbe le funzioni di presidente (la Lega punterebbe su Antonio Marano).
Fratelli d'Italia guarda alla figura dell'Ad (che sarà Giampaolo Rossi) ma sull'iter del rinnovo dei vertici è in sintonia con il partito di via Bellerio e Forza Italia: nessuno slittamento del voto, si va avanti anche se ci dovesse poi essere una battuta d'arresto in Commissione Vigilanza. Ma i fari sono puntati anche sulle scelte che compirà l'opposizione. Al momento non ci sarebbe ancora intesa tra il Pd e il Movimento 5 stelle sulla strategia da portare avanti.
La posizione dei pentastellati è quella di votare il 26 e allo stesso tempo dire no al candidato del centrodestra per la presidenza della Rai, si invoca insomma un presidente di garanzia. Il Pd e' fermo, invece, all'accordo siglato tra i capigruppo dell'opposizione in Vigilanza il 10 settembre, ovvero di procedere prima alla riforma della governance e solo successivamente alle nomine per il rinnovo dei vertici dell'azienda di viale Mazzini.