AGI - Clima cordiale a palazzo Chigi nell'incontro Giorgia Meloni e Mario Draghi. "Priorità condivise", "importanti spunti" nel report dell'ex premier sul tema della competività, sottolineano nella sede del governo nella nota diramata al termine del faccia a faccia durato circa un'ora. Il presidente del Consiglio aveva già citato l'ex numero uno della Bce nel suo intervento ad Ambrosetti, esplicitando la sua soddisfazione per il fatto che un italiano sia stato chiamato dall'Ue a fare le proprie valutazioni sulla competitività, sul mercato unico e sulle grandi sfide dell'Europa, "è una bella cosa". Poi c'è stato il colloquio telefonico, con l'invito del presidente del Consiglio a un confronto. Oggi, dopo che il capo dell'esecutivo ha nuovamente fatto riferimento all'ex premier ("Come correttamente ha sottolineato - ha detto Meloni questa mattina all'assemblea di Confindustria - gli ambiziosi obiettivi ambientali dell'Europa devono essere accompagnati da investimenti e risorse adeguati, da un piano coerente per raggiungerli, altrimenti è inevitabile che la transizione energetica e ambientale vada a scapito della competitività e della crescita"), è avvenuto il colloquio.
Anticipato anche da una nota di Marina Berlusconi che, oltre a respingere la tesi di voler minare il governo ("È vero il contrario"), ha voluto anche togliersi altri sassolini dalle scarpe. "Si arriva addirittura a deformare il contenuto di incontri che fanno parte del mio ruolo e del mio lavoro, trasformandoli in assurde riunioni carbonare che nasconderebbero trame politiche da fantascienza", ha spiegato la presidente di Fininvest in merito proprio al recente incontro con Draghi, "tutto molto affascinante, lo ammetto: quasi intrigante. Ma anche - ha osservato - distante ventimila leghe dalla verità". Nell'incontro tra Meloni e Draghi si è parlato pure della necessità che "l'Europa preveda strumenti adatti a realizzare le sue ambiziose strategie - dal rafforzamento dell'industria della difesa fino alle doppie transizioni - senza escludere aprioristicamente nulla, compresa la possibilita' di un nuovo debito comune".
Palazzo Chigi ha rimarcato come nel 'report' di Draghi ci siano "importanti spunti", tra cui la necessità di un maggiore impulso all'innovazione, la questione demografica, l'approvvigionamento di materie prime critiche e il controllo delle catene del valore. E ha messo in evidenza come tra l'ex numero uno della Bce e la premier ci siano "priorità condivise che rispecchiano anche il lavoro portato avanti dal governo in Italia e nelle istituzioni europee". I due, che si sono visti diverse volte anche nella scorsa legislatura - al di la' del posizionamento di Fdi all'opposizione c'è sempre stata una stima reciproca - continueranno a confrontarsi, "sono rimasti d'accordo di tenersi in contatto per continuare ad approfondire" le materie sul tavolo.