AGI - "Se qualcuno pensa che situazioni come queste possano servire a indebolire il governo, temo che non accadrà". Giorgia Meloni, dal palco di Cernobbio, tocca molti temi soffermandosi in particolari sul caso che ha riguardato le dimissioni del ministro Sangiuliano. "Come si dice 'è morto il re, viva il re'. Si è dimesso un ministro, buon lavoro al nuovo ministro: Intendo fare il mio lavoro, bene e fino alla fine della legislatura", scandisce la presidente del Consiglio. "Non lo dico sul caso specifico ma per le tante donne che hanno guardato a questa vicenda probabilmente come l'ho guardata io: la mia idea su come una donna debba guadagnarsi il suo spazio nella società è diametralmente opposta da quella di questa persona". Melono non cita direttamente Maria Rosaria Boccia ma replica così a chi le chiede delle dichiarazioni della protagonista del caso Sangiuliano. "Non credo di dovermi mettere a battibeccare con questa persona", taglia corto. Sangiuliano "si è dimesso ma non ci sono illeciti. C'è stata una forte attenzione mediatica che ha trasformato una vicenda privata in una cosa pubblica", ha aggiunto spiegando che "non credo sia una cosa a cui bisogna prestarsi e quindi non ho accettato inizialmente le dimissioni di Sangiuliano".
"Quando si parla per giorni della vita privata di un ministro, la sua vita pubblica è finita, è cosi' - ha detto allora Meloni riferendosi a un editoriale della Stampa - il primo elemento è che così si conferma che si tratta di una vicenda di vita privata. Non ci sono illeciti - scandisce - in questa vicenda". "C'è stata - puntualizza - una forte campagna mediatica su una questione privata del ministro. Sì certo - ha aggiunto - fermo restando che il ministro ha sbagliato a trasformare questione privata in un fatto pubblico". Le dimissioni, allora. "Ieri le ho accettate - racconta la premier - perché voleva liberarsi dalla condizione di ministro per difendersi meglio, perché capiva che il ruolo del governo non poteva continuare a essere sottoposto a questa pressione mediatica".
Ucraina
Tra i tanti argomenti toccati c'è anche quello della guerra tra Mosca e Kiev. "Sostenere l'Ucraina è una scelta di interesse nazionale, che non cambierà", ha detto Meloni dopo aver incontrato il presidente Zelensky. "Ho sempre detto quello che pensavo sull'Ucraina, non ho mai cambiato idea, l'Italia ha dimostrato una postura estremamente seria, chiara, determinata. Sull'Ucraina non dobbiamo mollare. Non penso che il destino dell'Ucraina sia così segnato. Penso che non dobbiamo cadere nella propaganda russa. I dati dicono qualcosa di diverso, non è vero che non abbiamo speranze di vincere. È uno stallo". La premier ha ricordato che il conflitto "nasceva con una sproporzione enorme delle due forze in campo".
Meloni ha avuto oggi un incontro bilaterale con il Presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, a margine del Forum. I due leader hanno discusso degli ultimi sviluppi della situazione sul terreno e delle più immediate necessita' dell'Ucraina in vista dell'inverno e a fronte dei continui attacchi russi contro la popolazione civile e contro le infrastrutture critiche. Il presidente del Consiglio - informa sempre Palazzo Chigi - ha ribadito la centralità del sostegno all'Ucraina nell'agenda della Presidenza italiana del G7 e il continuo impegno a favore della legittima difesa dell'Ucraina e di una pace giusta e duratura. Particolare attenzione e' stata dedicata, infine, al tema della ricostruzione, anche in vista dello svolgimento nel 2025 in Italia della prossima Ukraine Recovery Conference.
Duello Harris-Trump
Nessuna preoccupazione in vista delle elezioni statunitensi. "Le grandi nazioni non cambiano in base al mutare dei governi. L'amministrazione americana è guidata da un Democratico e dall'inizio del mio governo le esportazioni sono aumentare di 7 miliardi. Bisogna stare tranquilli", così come sui rapporti "tra Stati Uniti ed Europa". "Attenzione a quelli che oggi sono gli equilibri geo-globali", ha aggiunto la presidente del Consiglio.
Rapporti con la Ue
Altro fronte caldo è quello che unisce Roma e Bruxelles. "La settimana prossima dovrebbe arrivare qualche novità. Non ho motivo di credere che all'Italia non venga riconosciuto ciò che le spetta", rimarca la presidente del Consiglio. "Nessuno vuole che all'Italia non venga riconosciuto il suo ruolo. Dopodiché - annota - mi rifiuto di credere che siccome FdI non ha votato von der Leyen lei se la sarebbe legata a dito. Se fossi in lei me la prenderei molto".
"Vedremo qual è il meccanismo che funziona di più, ma sono ottimista sul ruolo dell'Italia nella prossima commissione Europa", spiega. "Raffaele Fitto si è preso ogni genere di improperi in questi anni da parte dell'opposizione e oggi gli stessi che lo insultavano, ci chiedono di dare continuità al suo lavoro", ha aggiunto la presidente del Consiglio. Il Piano, dice ancora la premier, "sarà in buone mani anche nei prossimi anni. Tutta l'Italia deve ringraziare Fitto per il lavoro fatto e per quello che farà per l'Europa".
"Il mio è il settimo governo più longevo. Se arrivo a Natale sarà il sesto... È una classifica facilissima da risalire. E a Pasqua dobbiamo fare i conti, ma sono scaramantica...", ha concluso Meloni. "Ma vi siete chiesti - ha aggiunto - quanto lo abbiamo pagato? L'Italia praticamente non ha avuto una strategia. E lo abbiamo visto, perché abbiamo il debito pubblico, ma gli investimenti non li abbiamo fatti".