AGI - Lunedì si conoscerà il nuovo Presidente della Regione Liguria. Dopo le dimissioni di luglio da parte di Giovanni Toti, coinvolto nell'inchiesta per corruzione che ha portato allo scioglimento anticipato del Consiglio regionale, quasi un milione e mezzo di cittadini sono chiamati al voto per decidere il nuovo governatore e il Consiglio.
La “battaglia” tra i due principali candidati si preannuncia serrata: da un lato, per il centrodestra l'ex sindaco di Genova Marco Bucci, dall'altro l'ex ministro della giustizia dem Andrea Orlando sostenuto dal centrosinistra e dal Movimento 5 stelle.
Rispetto all'ultima tornata elettorale, in cui Giovanni Toti sconfisse largamente, come previsto ampiamente dai sondaggi, il candidato “giallorosso” Ferruccio Sansa, la partita, infatti, appare aperta e non scontata, confermando come la Liguria risulti da sempre come una delle Regioni elettoralmente più contendibili e meno “blindate” d'Italia, in grado di svelare, la notte delle elezioni, grandi sorprese.
Fu una sorpresa la sfida del 2015, quando l'allora consigliere politico di Berlusconi, Giovanni Toti, dopo dieci anni consecutivi di governo regionale del centrosinistra, aggregando tutte le forze del centrodestra e sfruttando la spinta propulsiva di Salvini e della Lega, ottenne una netta vittoria contro Raffaella Paita. Vittoria che stupì anche per via dei risultati positivi che il centrosinistra ottenne nella stessa tornata elettorale nelle altre regioni, con la vittoria in Toscana, Umbria, Puglia, Marche e Campania. Tuttavia, le forti divisioni all'interno del PD, con la durissima “battaglia” alle primarie tra Sergio Cofferati e Raffaella Paita, e la candidatura di Alice Salvatore per il Movimento 5 Stelle, risultarono in quell'occasione decisive.
La candidata pentastellata arrivò, infatti, poco dietro alla dem, fortemente sostenuta dal candidato uscente Claudio Burlando, che per dieci anni aveva dominato la scena politica in Liguria sconfiggendo per ben due volte di fila l'ex governatore Sandro Biasotti.
Nel 2005 e nel 2010, infatti, i due principali schieramenti della politica italiana, decisero di affidare le proprie sorti a due personalità con una già affermata esperienza politico- amministrativa. L'ex sindaco di Genova e ministro dei Trasporti nel governo Prodi, vinse quindi contro colui che, nel 2000, da candidato della Casa della Libertà, aveva a sua volta sconfitto il primo presidente eletto direttamente nel 1995, Giancarlo Mori.
È, dunque, tre a tre il risultato tra le coalizioni di centro-destra e centro-sinistra, in Liguria, dal ‘95 a oggi. E queste elezioni, considerato l'esito sin dall'inizio non scontato, potranno costituire un test importante a livello nazionale, con il risultato finale in grado magari anche di fungere da traino per le prossime regionali del 17 e 18 novembre in Emilia Roma.