AGI - "Pretendere da Stellantis un serio e credibile progetto industriale che indichi espressamente gli investimenti, i nuovi modelli e le garanzie sotto il profilo produttivo e occupazionale, dal momento che i nostri siti produttivi potrebbero produrre un milione e mezzo di auto e il Governo si e impegnato a farne produrre almeno un milione". È uno dei passaggi della mozione unitaria delle opposizioni per "il rilancio produttivo e occupazionale degli stabilimenti italiani di Stellantis".
Il documento - che sarà presentato all'inizio della prossima settimana - è stato firmato da tutte le forze del centrosinistra, da Elly Schlein a Giuseppe Conte, passando per Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, fino ad arrivare a Matteo Richetti di Azione. In tutto si tratta di 55 deputati. Una prova di compattezza, dove settimane di gelo fra i leader dei partiti, che arriva nel giorno in cui l'ad Stellantis, Carlos Tavares, viene ascoltato dalle Commissioni Attività Produttive di Camera e Senato. Un'audizione che ha lasciato le opposizioni "molto deluse", come hanno segnalato a più riprese gli esponenti politici.
Centrale, per le opposizioni, è che ci sia "una seria ed efficace politica industriale finora assente nell'azione di Governo". In concreto, i partiti alternativi al governo Meloni chiedono all'esecutivo di "adottare iniziative di competenza volte a sostenere la transizione all'elettrico". Infatti, "le nuove norme dell'Unione Europea, la evoluzione tecnologica nella propulsione elettrica, le batterie di ricarica e dei circuiti e le nuove esigenze di mobilità dei cittadini, viene spiegato impongono alle grandi aziende automobilistiche l'avvio immediato di un processo di ulteriore profonda trasformazione del loro assetto produttivo e della filiera di distribuzione".
Il secondo impegno richiesto al governo è di "avviare le opportune iniziative anche in ambito Ue, al fine di prevedere che l'erogazione di bonus, benefici e altre misure di vantaggio volte a favorire la produzione e la vendita di autoveicoli elettrici e il passaggio alla mobilità elettrica siano condizionate e vincolate a una percentuale minima di componentistica che deve essere comunque prodotta nel mercato italiano ed europeo (come già sperimentato in altri Paesi dell'Unione europea, cosiddetto local content)".
Sempre nell'ottica della conversione all'elettrico, si chiede di adottare iniziative "per sostenere la riconversione produttiva verso l'elettrico" attraverso "la ricerca e lo sviluppo di prodotti e tecnologie, in modo da poter assecondare la domanda emergente nel mercato di riferimento e competere a livello globale, nonché a promuovere la riqualificazione professionale degli addetti", anche in collaborazione con le università.
Per quanto riguarda il sostegno alla transizione, la mozione delle opposizioni prevede "interventi sull'energia, una linea dedicata di accordi di programma e di innovazione senza limitazione territoriale, l'accesso semplificato per Transizione 5.0, la possibilità di garantire cash flow per investimenti". Un pacchetto al quale Stellantis avrebbe accesso solo a determinate condizioni, tra le quali "sottoscrivere precisi impegni, quali il reshoring dei modelli Fiat programmati su Serbia, Polonia e Marocco".
E ancora: "Adottare iniziative volte a prorogare al 2025 la cassa integrazione straordinaria"; "iniziative di competenza volte a varare un piano pluriennale stabile per il rinnovo del parco circolante, prevedendo a tal fine: le necessarie iniziative in ambito Ue volte a ottenere una deroga alla normativa sugli aiuti di Stato". Infine, Stellantis dovrebbe impegnarsi a confermare i "tempi di realizzazione della gigafactory di Termoli; la visibilità sui nuovi modelli; l'interruzione del processo di spinta alla delocalizzazione degli investimenti dei fornitori; la tutela di posti di lavoro stabili e a tempo indeterminato e la cessazione del ricorso al lavoro somministrato; un piano di assunzioni anche per determinare un necessario ricambio generazionale".
Dal punto di vista della tutela dei posti di lavoro, si chiede a Stellantis "il mantenimento in Italia dei settori della progettazione, la garanzia da parte delle aziende della componentistica di un piano industriale e formativo e della stabilità del personale" oltre che il rinnovo "dei veicoli commerciali e il parco autovetture circolanti, fra i più vetusti, insicuri e inquinanti d'Europa", si legge nel documento. Per quello che riguarda le infrastrutture per garantire questa conversione, i firmatari della mozione chiedono al governo di "adottare iniziative volte ad aumentare l'infrastrutturazione per la mobilita' sostenibile, dal momento che la media di colonnine di ricarica ogni 100 chilometri è di 12,3 in Unione europea e in Italia è a 7,9; ad adottare iniziative volte a sostenere, anche in ambito Ue, gli investimenti del settore dell'automotive per garantire nei tempi e modi previsti la transizione all'elettrico, e a farsi promotore di un piano per la gestione a livello europeo della transizione ecologica con strumenti comuni e avviare immediatamente una trattativa con Stellantis per salvaguardare l'occupazione e mantenere la capacita' produttiva degli impianti".
Per la tutela dei posti di lavoro, il documento prevede, tra le altre cose, "l'introduzione di misure quali incentivi per favorire accordi tra le parti per la riduzione di orario di lavoro a parità di salario, nonché piani per la riqualificazione del personale". Assieme a questo, "la proroga degli ammortizzatori sociali nel settore dell'automotive allo scopo di impedire licenziamenti di massa".