La scaramanzia dei politici nella volata scudetto tra Napoli e Inter

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AGI - Alla vigilia delle due sfide scudetto, l'arco parlamentare sembra diviso perfettamente in due, con i napoletani da una parte e gli interisti dall'altra. Gli altri club di Montecitorio e Palazzo Madama sono costretti loro malgrado a fare da spettatori alla sfida durata per tutto il campionato e che domani, con le due squadre in campo contemporaneamente, vedrà il suo epilogo. "Vedrò la partita in tv e non andrò a Como a differenza di mio figlio Lorenzo", confida il presidente del Senato, Ignazio La Russa, intercettato dall'AGI a Palazzo Madama. Interista 'di ferro', La Russa non disdegnerebbe un 'aiutino' dall'alto: "Le speranze purtroppo sono ridotte al lumicino anche se non sono del tutto azzerate. Lascerò in un ristorante di Zoagli mia moglie e gli ospiti che lei ha invitato e in tv spererò che il miracolo di Sant' Ambrogio possa pareggiare quello di sette giorni fa fatto da San Gennaro col rigore regalato alla Lazio".

Nerazzurri e partenopei sono divisi dal solo punto che fa del Napoli la 'favorita al titolo'. Qualcosa che suona come una bestemmia, a 24 ore dalle sfide di Como e del Maradona, alle orecchie dei napoletani. "È pazzo? Non si dice", è il bonario rimprovero al cronista di un senatore di Italia Viva. Stesso leit motiv da Avs, con il capogruppo a Palazzo Madama che non risponde nemmeno al telefono: "Non parlo ora. Al 95esimo. Forse". Il deputato di Fratelli d'Italia, Girolamo Cangiano, ha un rituale inossidabile che si tramanda da generazioni: "Indossiamo delle magliette storiche del Napoli, degli anni Ottanta, che gia' indossavo quando andavo allo stadio con mio padre. Poi c'è tutta una serie di gesti che facciamo con mio figlio: baci, strette di mano, carezze al momento giusto. Il corno? Non lo uso per la partita, ma ho una maglia del Napoli, una maglia con il 10 di Maradona che metto quando le cose si complicano".

Come nell'ultima partita, pareggiata con il Parma, quando l'Inter era a un passo dal sorpasso: "Ho chiesto a mio figlio di andarla a prendere a dieci minuti dalla fine, l'ho indossata e ha funzionato". Detto questo, Cangiano dimostra una fiducia nella propria squadra che sfida anche la scaramanzia: "Ci sentiamo per i festeggiamenti in Parlamento: ho già pronti i fumogeni". Se si parla di Napoli, nel Partito Democratico, il nome da cercare in rubrica è uno: Sandro Ruotolo. Già senatore, oggi europarlamentare, Ruotolo è abbonato al Maradona da quando era un ragazzino o, meglio, uno 'scugnizzo'. E a Bruxelles, forse per sentirsi più a casa, ha fondato il Napoli Club Europa. "Scaramantico? E certo! Pero' sto facendo tante cose, mi tengo impegnato per non pensare troppo. Ogni mezz'ora, pero', il pensiero galoppa, e allora...". E allora succede che anche l'inaugurazione di un giardino pubblico, alle porte di Roma, diventi una occasione per 'sfottere' un po' il sindaco juventino. "Sempre con grande simpatia, pero'", precisa Ruotolo.

"Non parlo della partita. Mi sono molto arrabbiato quando, durante la partita del Napoli contro il Parma, qualcuno ha iniziato ad accendere i fumogeni e a far esplodere i petardi. Non si fa nulla fino al fischio finale". Quella partita, che poteva già assegnare lo scudetto al Napoli o all'Inter (provvidenziale, per i partenopei, è stato il gol della Lazio contro i nerazzurri a tempo scaduto), Ruotolo e la sua famiglia l'hanno vissuta con grande sofferenza. "Eravamo a casa mia con alcuni parlamentari del Napoli Club, tra cui l'ex senatore Gaetano Quagliariello. In tutto eravamo in dieci, ma negli ultimi minuti davanti alla televisione era rimasta solo mia moglie e la moglie di una altro senatore: eravamo usciti tutti perche' non riuscivamo a stare davanti alla televisione".

Fa eccezione il deputato M5s, Agostino Santillo: "Io non sono scaramantico. Il Napoli era partito con l'obiettivo di raggiungere, al massimo il quarto posto, ma adesso si gioca lo scudetto. L'Inter non ha saputo approfittare delle occasioni che ha avuto, quindi merita di vincere il Napoli. Il campionato può perderlo solo il Napoli". Lo dice a suo rischio e pericolo, l'onorevole Santillo? "Che può succedere, che mi dicano che porto sfiga?".

Sulla sponda nerazzurra dell'emiciclo regna maggiore aplomb. O fatalismo, a seconda delle declinazioni. Certo, l'Inter è "pazza", come ricorda l'inno nerazzurro, e Antonino Iaria, deputato del M5s, ne è ben consapevole: "Con l'Inter può succedere di tutto. Ma in questo caso molto dipende dal Napoli, può perderla solo la squadra di Conte. Io, da interista, non posso lamentarmi. Oggi l'obiettivo è la finale di Champions, sul campionato mi pare abbiamo un po' mollato. La partita la seguirò in televisione, a casa con mio figlio, anche lui tifoso dell'Inter. Come tutta la mia famiglia, soprattutto mia sorella. È lei la vera capo-tifosa di casa", sottolinea il deputato.

Anche il dem Walter Verini usa lo stesso approccio: "Con il pareggio contro la Lazio abbiamo perso l'occasione di mettere una ipoteca sullo scudetto", osserva. Poi, però, aggiunge una considerazione che farebbe accapponare la pelle a ogni tifoso napoletano che si rispetti, tre parole impronunciabili: "Il Napoli parte avvantaggiato". In ogni caso, "se fosse possibile fare un patto con la fortuna, scambierei volentieri lo scudetto al Napoli con la certezza della Champions all'Inter".

Tra la disinvoltura interista e l'ansia napoletana, si colloca Simona Malpezzi. La senatrice dem è a Dayton, negli Stati Uniti, e ci tiene a ricordare che "mi trovavo negli Stati Uniti anche quando l'Inter ha vinto il derby contro il Milan". In ogni caso, "da sempre noi interisti siamo abituati a soffrire". Oltre che con il cuore, Malpezzi guarda alla stagione dell'Inter con lo sguardo tecnico di chi segue il calcio da anni: "Sono molto orgogliosa di quanto l'Inter ha fatto in questo anno, giocando praticamente ogni tre giorni e arrivando dove è arrivata, ripeto: giocando praticamente sempre. E portandoci non solo a contendere fino all'ultimo lo scudetto, ma anche a giocare un'altra finale di Champions. La squadra, l'allenatore, la società a partire dal presidente Marotta vanno ringraziati per tutte queste emozioni", sottolinea. Poi, pero', torna al cuore: "Io mi sento orgogliosa e penso sempre a quanto lo sarebbe stato il mio papà che mi ha cresciuta interista fin dal primo giorno. I tifosi che anche quest'anno hanno sempre riempito lo stadio e devo dire che esserci quando gioca l'Inter è una esperienza da provare, a prescindere dal tifo".

Il capogruppo leghista, Massimiliano Romeo, ha già la testa a Monaco, dove l'Inter si giocherà la Champions League: "È vero che nel calcio non si può mai dire, ma mi sembra che il risultato sia scontato", spiega: "L'Inter ha perso tante occasioni. Poi, domani, giochiamo fuori casa con una squadra che si è dimostrata forte, mentre il Napoli se la gioca in casa, con il Cagliari. Io non vedrò nemmeno la partita, perché sarò in giro per una serie di incontri in vista delle amministrative. Sarà invece allo stadio l'europarlamentare di FdI, Carlo Fidanza: "Io sarò a Como a sostenere l'Inter. Ci sono sempre stato anche negli anni più bui ed è giusto continuare ad esserci anche quando tutto sembra perduto".  

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