AGI - "Vi ringrazio di essere qui per lanciare insieme un messaggio politico al mondo: la cultura è un bene pubblico essenziale delle nostre società e un valore, un linguaggio universale, che parla al cuore di tutti e contribuisce al dialogo tra i popoli". Queste sono le parole del ministro della Cultura, Alessandro Giuli, nell'aprire i lavori del G7 Cultura, nel Palazzo Reale di Napoli. "Viviamo un'epoca segnata dalle lacerazioni sociali, dall'odio fondamentalista, da conflitti militari che pensavano essere memoria del passato - spiega - affrontiamo nuove sfide dettate dall'evoluzione della tecnologia e dai cambiamenti climatici". Per questo "l'Italia crede che, soprattutto in questa epoca, la cultura sia un pilastro centrale della convivenza civile, un formidabile strumento di comprensione reciproca e di confronto, un antidoto a ogni forma di discriminazione ed estremismo, un formidabile volano di sviluppo sostenibile".
"Un approccio condiviso sulla base dei valori che uniscono l'Occidente, per trovare soluzioni "efficaci e di lungo respiro" sui temi "urgenti" da affrontare nella due giorni di lavori del G7 Cultura, riunito a Napoli, è ciò che auspica Giuli che presiede a Napoli la riunione ministeriale e sottolinea: "non dobbiamo fallire questa sfida". "Credo sia necessario concordare un approccio condiviso per trovare delle soluzioni efficaci e di lungo respiro. Sono convinto - afferma Giuli nel suo intervento di apertura del G7 Cultura- che insieme possiamo trovare molte delle risposte che ci servono, partendo dai princìpi e dai valori che uniscono l'Occidente".
La Presidenza Italiana ha voluto ospitare un G7 Cultura, dopo sette anni dalla prima e unica edizione, a Firenze nel 2017. Oggi, dice Giuli, intendiamo discutere delle questioni più' urgenti che si trovano ad affrontare le nostre istituzioni culturali per trovare insieme delle risposte condivise, partendo dai valori e dai principi che ci uniscono". "Perche' - sottolinea - ciò che ci unisce è sempre superiore a ciò che può dividerci" e cita la "democrazia, lo stato di diritto, il rispetto della libertà di espressione e del pluralismo". Primo tema sul tavolo "la difesa delle nostre identità culturali. La cultura è l'anima di una nazione, incarna la sua identità, la sua storia, i valori della sua comunità. È uno dei beni più preziosi che un popolo abbia ed è un imperativo proteggerla dalle minacce del nostro tempo".
Il sostegno a Kiev
Nel suo discorso di benvenuto, il successore di Sangiuliano, tocca molti temi tra cui il sostegno all'Ucraina. "Dobbiamo continuare a essere al fianco del popolo ucraino nella difesa della sua sovranità. Dobbiamo aiutarlo a proteggere il suo patrimonio culturale e assisterlo nell'opera di ricostruzione". Per questo il ministro ha auspicato che venga dato un messaggio "forte" di sostegno all'Ucraina. "Di fondo sembra esserci un tentativo di cancellare l'identità culturale ucraina", ha osservato, "di annientare i segni di una Nazione, che ha dimostrato, con il coraggio e la determinazione di voler scegliere autonomamente il proprio futuro. Non possiamo permetterlo".
"Spero che da questa riunione G7 parta un messaggio forte e condiviso per la tutela dell'identità' culturale ucraina" (Alessandro Giuli, ministro della Cultura)
Giuli spiega che, per tutti questi motivi, ha voluto che ad aprire i lavori della prima sessione fosse il suo omologo ucraino, Mykola Tochytskyi. "Mykola e il suo popolo si stanno difendendo da oltre due anni da un'aggressione, quella della Russia di Putin, scellerata e criminale, che viola i principi del diritto internazionale e riporta in Europa l'orrore del conflitto militare", ha aggiunto, "questa guerra è stata lanciata per togliere al popolo ucraino la libertà e la democrazia, quei diritti che sono alla base dei nostri ordinamenti. Sta producendo morte e indicibili sofferenze alla popolazione. Sta anche provocando un attacco indiscriminato al patrimonio culturale ucraino". Giuli ha poi consegnato a Tochytskyi, una medaglia per i due anni della "resistenza ucraina", dall'inizio della guerra con la Russia. La medaglia, di bronzo, ha un diametro di 80 millimetri ed è stata coniata dalla Zecca dello Stato
Le implicazioni dell'intelligenza artificiale
L'uso dell'intelligenza artificiale è l'altro macro-tema che trova cittadinanza nel discorso di benvenuto di Giuli. Il suo utilizzo "senza regole pone molti dubbi", avverte il ministro. "Le nostre nazioni sono leader in questa trasformazione ed è fondamentale che il G7 trovi convergenze sugli strumenti e le modalità più opportune per governare gli effetti dell'intelligenza artificiale sulle industrie culturali e creative". "Noi crediamo che il processo di sviluppo di questa tecnologia debba mettere al centro l'individuo, i suoi diritti, la sua creatività", spiega, evidenziando le "opportunità e le sfide che l'avvento dell'intelligenza artificiale porta per la cultura e la creatività".
"Stiamo vivendo una trasformazione storica: le applicazioni dell'IA aprono nuovi orizzonti e producono benefici indiscutibili per il sistema culturale. Grazie a loro, è infinitamente più agevole decifrare il contenuto di testi antichi. O svolgere ricerche investigative su opere d'arte rubate e commercializzate online. Ma - sottolinea - è indubbio che l'utilizzo senza regole dell'intelligenza artificiale pone seri interrogativi di natura etica e produce impatti devastanti sul piano economico e sociale".