AGI - Per il momento dal quartiere generale di via Campo Marzio non filtra nessuna data e nessuna indiscrezione sul come verrà organizzata la manifestazione contro il governo Meloni. Ma che il Movimento 5 stelle voglia scendere in piazza contro un esecutivo che, a suo giudizio, ha abbandonato la gente a partire dai più bisognosi - in un Paese che è "all'allarme rosso" per la crisi economica, sociale e finanziaria da mesi denunciata dai pentastellati - è certo. Lo ha ribadito il leader Giuseppe Conte.
L'obiettivo primario del M5s è ascoltare i cittadini, rilanciare la voce di chi è costretto al silenzio, mobilitarsi con chi la crisi la subisce, perché ormai le "prese in giro" sulla crescita che non c'è hanno superato "il limite di guardia". E chi ci sta ad andare in piazza si palesi. Alla chiamata di Conte risponde immediatamente la segretaria del Pd, "pronti a organizzare la manifestazione insieme"; da +Europa arrivano invece i distinguo: "Non ci stiamo se la manifestazione è anti Ucraina o filo Putin", dicono dal partito guidato da Riccardo Magi. "Forse non ha letto bene" l'intervista di Giuseppe, ribattono fonti di primo livello del M5s.
Il Movimento va avanti e rilancia anche su altri due fronti caldi: i dazi agitati da Trump e la politica della commissione Von der Leyen che "il M5s non ha votato", come viene sottolineato. Netto il no alla "folle proposta" di scorporare dal patto di stabilità le voci di spesa militare, quando l'Ue non sta toccando palla sulla pace in Ucraina. Dopo tre anni di escalation militare, è il ragionamento che viene fatto nelle fila M5s, è arrivata la mossa di Trump, in uno scenario che ha visto aumentare sempre più le povertà e in cui poche voci, come quella del M5s, hanno chiesto un cambio di rotta.
Insomma, a fianco della battaglia nei palazzi, che non si fermerà, la parola deve andare alle persone, a chi ha bisogno, a chi invoca equità e in una piazza che il M5s si intesta, ma apre a quanti vorranno partecipare. Il tema della contestazione al governo è stato ripreso dal leader del Movimento - tornato a dare sostegno ai lavoratori di Melfi - in una lunga intervista. Sui dazi il governo italiano "non si sta muovendo, perché non sa che pesci prendere su questo né sull'economia, dove c'è un quadro di distruzione", ha detto.
E ancora: "Ventitré mesi di calo della produzione industriale scesa ai numeri dell'era Covid, zero virgola di crescita, sofferenza delle imprese sul caro-bollette. È ora di chiamare i cittadini a una grande mobilitazione" contro "il racconto menzognero a reti unificate, secondo cui l'economia sta andando bene. Staremo con tutti coloro che si sono stancati delle prese in giro e pensano che aumentare le pensioni minime di 1,80 euro sia un affronto. Che lasciare 5,7 milioni in povertà aumentando gli stipendi ai ministri sia vergognoso. Che difendere banche e poteri forti abbandonando gli imprenditori che tirano la carretta sia vigliacco". M5s, sottolinea ancora l'ex premier, è contro un governo e una Commissione europea che "mettono il cappio al collo a famiglie e imprese, mentre offrono champagne a banche e industrie delle armi". E conclude: "nostri primi alleati sono i cittadini, quell'Italia che non si rassegna al declino, all'impunità di chi si sente intoccabile e al di sopra della legge".
E che il Movimento sia coeso non lo dimostrano soltanto le dichiarazioni che rilanciano i big - da Gubitosa a Ricciardi - ma i post dei tanti attivisti. Sullo sfondo resta Nova con la richiesta, alla Costituente, di stare sempre di più in mezzo alla gente.