AGI - Una raffica di 'stories', a tracciare una sorta di playlist a tema, con messaggi neanche troppo subliminali incorporati. E un riferimento diretto, stavolta a Beatrice Venezi. Ma non solo. Maria Rosaria Boccia torna ad affidarsi a Instagram per tornare sulla polemica che ormai da giorni la vede attiva.
Lo spunto sembra essere il 'karaoke' per un network radiofonico, con la domanda "cosa avrò cantato" cui seguono in successione: 'La Verità' di Vasco Rossi, 'Zitti e buoni' dei Maneskin, 'Vaffanculo' di Marco Masini, 'Nessuno mi può giudicare' di Caterina Caselli, 'Je so' pazzo' di Pino Daniele, 'Sapore di sale' di Gino Paoli, 'Un uomo da bruciare' di Renato Zero, ''O Sole mio', 'Ciao mamma (guarda quanto mi diverto)' di Jovanotti, 'La verità ti fa male' di Caterina Caselli, (che però è una strofa di 'Nessuno mi può giudicare'), 'Riderà' di Little Tony, ''O surdato (con la didascalia che integra il titolo con 'o gli amici') 'nnamurato', il 'Triangolo' di Renato Zero, 'Pazza Idea' di Patty Pravo, 'E tu' di Claudio Baglioni, 'Se m'innamoro' dei Ricchi e poveri, 'Combattente' di Fiorella Mannoia.
Ogni clip audio è accompagnata da una foto dell'imprenditrice campana, e da una crocetta rossa che 'cancella' la canzone come possibile risposta alla domanda introduttiva. Una strofa di 'Cuore matto' di Little Tony, quella che fa "dimmi la verità", accompagna invece la didascalia "perchè ha dichiarato il falso" con l'hashtag #fazzolari e la tag @giorgiameloni in calce a un retroscena del Fatto Quotidiano sulla strategia di comunicazione di Palazzo Chigi sull'affaire Sangiuliano.
A coronamento del tutto c'è il link alla pagina del sito del MiC che riporta i dettagli degli Incarichi istituzionali nell'ambito degli Uffici di diretta collaborazione del Ministro, con questo 'focus' di Boccia sul riquadro che riguarda Beatrice Venezi: "Ricapitoliamo. Dal 11/11/2022 Consigliere del Ministro per la musica con un compenso di 30.000,00. Ad oggi non risulta nessuna consulenza agli atti".
"Il ministero - si legge in un'altra delle tante 'stories', che come noto non sono più visibili 24 ore dopo la loro pubblicazione, dedicata al concerto per il G7 Cultura - aveva previsto un compenso per l'orchestra ed uno per il maestro. Ora, come spesso succede, non c'è traccia dei vecchi incartamenti. Il maestro non viene più ricompensato dal ministero ma direttamente dall'orchestra che nel frattempo si è vista aumentare il compenso. Inoltre, il maestro ospite a Pompei a spese del ministero per la direzione del concerto G7, il 19 settembre (come si legge dalla locandina) voleva presentare il suo libro ricevendo un cospicuo compenso. Ha annullato l'ospitata - scrive sempre Boccia - solo dopo la sollecitazione dell'ex ministro che le disse: poichè sei ospite del ministero non puoi svolgere altra attività lavorativa". "Ha proprio ragione. Non sono al suo livello!", conclude.
Poi, su Facebook, Boccia ripete "ha proprio ragione maestro... non sono al suo livello", e aggiunge: "Non ho mai ricevuto un euro dal Ministero e non sono amica di 'quella persona'".
Beatrice Venezi, "basta falsità"
"Per ciò che mi riguarda, non ho mai preso un centesimo per le presentazioni dei miei libri. Le ho sempre fatte a titolo gratuito. E questo sarebbe stato facilmente verificabile da qualsiasi giornalista serio". Beatrice Venezi lo precisa su Instagram aggiungendo che "il cosiddetto 'fact checking' è alla base del lavoro di un giornalista e della sua deontologia professionale. O almeno dovrebbe". "Mi chiedo - riprende la direttrice d'orchestra - se l'Ordine dei giornalisti prenderà mai dei provvedimenti nei confronti di tutti quei 'giornalisti' che pubblicano notizie false, senza alcuna verifica, che sviliscono il lavoro di chi svolge questa professione con dedizione e amore della verita'".