Andrea Orlando è il candidato del campo largo per la Liguria

2 mesi fa 29

AGI - Il centrosinistra è d'accordo: Andrea Orlando sarà il prossimo candidato alla presidenza della Regione Liguria. 

In un comunicato congiunto il campo largo formato da Pd, M5S, Avs, e Azione hanno confermato la scelta: "Il confronto tenutosi nel pomeriggio di oggi tra i rappresentanti delle delegazioni regionali ha preso atto del positivo dialogo nel merito delle proposte programmatiche emerse per dare un'alternativa alla Liguria" e "Il confronto ha portato all'individuazione di Andrea Orlando come figura in grado di raccogliere la più ampia fiducia affinché, nella veste di candidato alla presidenza della Regione Liguria, possa garantire la costruzione di un'alternativa".
 

L'ex ministro, con natali spezzini, ha raccolto il consenso delle forze in campo e sembra pronto a conquistare la guida della regione, dopo le dimissioni di Giovanni Toti per l'inchiesta che lo vede indagato per finanziamento illecito. 

 

Il nodo Italia Viva

 "Spazziamo il campo da ogni ambiguità: se per creare l'alternativa al governo Meloni serve uscire dalla maggioranza di Genova, parliamone. Ma è davvero questo il punto o è un alibi per rompere?". Matteo Renzi lo dice nell'intervista alla Stampa sul dossier Liguria.


"Spazziamo via le ambiguità: non intendiamo tenere i piedi in scarpe diverse e dunque - ribadisce il leader Iv - siamo pronti a separare la nostra strada da quella del pur bravo Marco Bucci. Tanto bravo che, ricordo, Conte lo ha giustamente nominato Commissario per la ricostruzione del Ponte Morandi. Siamo pronti a essere presenti in una lista riformista senza simboli di partito. E a sostenere la candidatura di Andrea Orlando, con cui ho posizioni diverse ma che ho comunque nominato ministro".


"Ma - riprende Renzi - basta che non siano alibi. Inutile girarci intorno. In Liguria il problema non è Italia Viva, ma le divisioni degli altri".
"Se la linea la dà Elly Schlein, noi ci siamo. Se la linea la dà Conte, allora stiamo fuori. Ma la posta in gioco oggi non è su Italia Viva quanto sulla leadership della coalizione. Il Pd ha aperto, noi ci siamo. Non siamo in coalizione perché ce l'ha ordinato il dottore, ma perché - ricorda Renzi - ce l'ha chiesto la segretaria del Pd".

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