AGI - L'avvento di internet è come quello della rivoluzione industriale di fine Settecento. Al momento non ci sono quasi regole, come quando i bambini lavoravano per un tozzo di pane nelle fabbriche dall'alba al tramonto. Il bel libro di Lara Ghiglione e Vanessa Isoppo 'Come farfalle nella ragnatela. Storie di ordinaria violenza digitale sulle donne' ha il merito di lanciare utilissimi avvisi ai naviganti. Esemplare la storia di Diana De Meo, che registrò sul suo cellulare le immagini di un rapporto sessuale con il suo compagno senza trasmetterle ad alcuno, nemmeno al fidanzato. Il suo telefonino venne hackerato e Diana De Meo divenne involontariamente una star della rete, una delle tante donne nella ragnatela del web.
In molti casi queste terribili storie finiscono con il suicidio dell'involontaria protagonista. Diana, arbitro di calcio, ha saputo reagire: "È però cambiata la mia mentalità nei rapporti con le persone. Prima ero davvero felice di fare nuove conoscenze, adesso mi rendo conto di fare fatica. Mia madre per fortuna l'ha presa nel miglior modo possibile. Anche mio padre non mi ha fatto mai sentire a disagio. I dirigenti dell'Associazione Italiana Arbitri non hanno danneggiato la mia carriera".
Diana spiega a tutti: "Il mio telefono è stato 'bucato' (violato) sette volte. Praticamente ogni volta che accettiamo i cookies prima di navigare su un sito, autorizziamo la rete a usare i nostri dati. Talvolta il pacchetto viene venduto nel dark web. Video e foto dai contenuti piccanti diventano oggetto di compravendita, senza il permesso degli involontari protagonisti".
Laura Boldrini, ex Presidente della Camera, è stata vittima dell'odio sul web. Il caso più clamoroso fu quello di sua sorella, che venne descritta come una privilegiata 'in pensione a soli 35 anni a 10mila euro al mese', ma anche arricchitasi con la gestione di '340 cooperative' per l'accoglienza dei migranti. "E giù - ricorda Boldrini - insulti a sfondo sessuale, violenza, minacce. C'era un dettaglio ignoto a chi mi scaricava addosso tanto veleno: la mia unica sorella, Lucia appunto, era morta di tumore ben prima che io diventassi Presidente della Camera, e non si è mai occupata né di politica né di migrazioni, perché faceva la restauratrice di affreschi... Non si sono fermati nemmeno davanti alle persone morte, diffamandole".
Molto utile anche il vademecum per i genitori di figli minori, vittime del cyberbullismo: "Procurarsi gli screenshot delle conversazioni con gli estorsori e recarsi quanto prima in un ufficio di Polizia per sporgere una denuncia; non cancellare immagini, video e non chiudere i profili social prima di aver fornito queste informazioni alla Polizia; fare una segnalazione sul portale della Polizia Postale e chiedere supporto, se occorre".
Le regole per le vittime sono: "Mai cedere al ricatto pagando le somme richieste; non bisogna vergognarsi di aver condiviso immagini intime con sconosciuti; non cancellare i messaggi scambiati con gli estorsori, non chiudere i profili social su cui si viene contattati, ma fare gli screenshot delle conversazioni e del profilo dell'estorsore; fare una segnalazione alla Polizia; parlarne con i genitori o con un adulto di fiducia; chi ha più di 14 anni può sporgere denuncia, anche in modo autonomo".
Anche i 'leoni da tastiera' contro Michela Murgia non l'hanno toccata piano: "Scrofa. Palla di lardo. Cesso ambulante. Vacca. Peppa Pig. Sbaglio di natura. Spero ti stuprino. Anzi no, per rispetto dello stupratore. E poi saresti contenta, che tanto a te sennò chi ti scopa. Scaldabagno con le gambe. Troia schifosa. Ti vedo e vomito. È chiaro perché tu voglia i negri in Italia. Fai cagare, maiala. Mettiti a dieta. Vai in giro col burqa. Non ti insulto che ti ha già insultato la natura. Madonna se sei brutta. Sei più bella che intelligente. Povero il tuo compagno, che ogni mattina si sveglia e deve vederti. Ma poi tu mica lo avrai un compagno. Sarai lesbica come minimo. Faccia di merda. Dovresti solo stare zitta".
Da un'indagine dell'Ong 'Plan International', condotta nel 2020, emerge che oltre il 40% delle donne intervistate nella fascia d'età 15-25 anni avrebbe subito abusi online e cyberstalking, anche attraverso messaggi o immagini esplicite di carattere sessuale. Ci sono le prime timide leggi, ma manca ancora un'adeguata cultura. Un esempio è la sfida lanciata sul social TikTok nell'estate 2022, dal titolo 'Boiler Summer Cup', la cui regola principale è sedurre il maggior numero possibile di ragazze sovrappeso: 80-90 chili valgono un punto, 90-100 chili 2 punti, 100-110 chili 3 punti, oltre i 110 chili 5 punti.
Le prove fotografiche o i video della conquista dovranno, ovviamente, essere pubblicate sui social. La mamma di una vittima affermo' che sua figlia "venne ferita nel profondo. Non si può far finta di niente. Ci vogliono pene severe ed educazione a casa e nelle scuole". Poco efficace si è dimostrata la risposta da parte del social TikTok. Sono ancora in circolazione i video con l'hashtag #boilersummercup.