AGI - "Dobbiamo lavorare insieme per una pace giusta e duratura", aveva detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel messaggio alla convention dei Conservatori a Washington. Concetto ribadito anche oggi dalla premier, durante la videoconferenza dei leader del G7, organizzata dalla Presidenza di turno canadese, in occasione del terzo anniversario dell'aggressione russa contro l'Ucraina e alla quale ha partecipato anche il presidente ucraino Zelensky.
L'Italia continua a guardare, insieme ai partner del G7 e a quelli europei ed occidentali, all'obiettivo principale: mettere fine ad un conflitto che ha provocato negli ultimi tre anni un numero inaccettabile di morti e di distruzione. Il capo dell'esecutivo sostiene dunque gli sforzi in atto per arrivare all'ipotesi di un'intesa che - e lo ha ripetuto più volte - non sarebbe stata possibile senza la resistenza del popolo ucraino. Il convincimento della premier è che occorra definire garanzie di sicurezza efficaci, necessarie a prevenire futuri conflitti. E che solo nel contesto euro-atlantico trova fondamento la sicurezza europea. La presidente del Consiglio - il 'refrain' nel governo - continua a giocare un ruolo di ponte tra Washington e Bruxelles e oggi ha incassato le parole di apprezzamento di Donald Trump che è tornato a sottolineare l'importanza dell'operato della premier. L'Italia "sta andando molto bene", e con Giorgia Meloni ha "una leadership molto forte", ha sostenuto il presidente americano.
La strategia della presidente del Consiglio resta quella dell'unità, la richiesta è che da parte di tutti ci sia condivisione per creare le condizioni per un accordo. Proprio nel momento in cui l'Unione europea e gli Stati Uniti sembrano essere più lontani, considerata l'astensione degli Usa sulla risoluzione dell'Assemblea generale dell'Onu che condannava l'aggressione russa dell'Ucraina e chiedeva la restituzione a Kiev dei territori occupati.
La risoluzione presentata dall'Ucraina, e co-sponsorizzata da quasi tutti i Paesi dell'Ue, a tre anni dall'invasione russa, è stata approvata da 93 Paesi, tra cui l'Italia, e respinta da 18. Gli astenuti sono stati 65. Per l'Italia la Russia è il Paese aggressore e la pace "non deve significare umiliare un popolo libero che non ha fatto altro che morire e sacrificarsi per difendersi", ha scritto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, su X.
Di aggressione all'Ucraina ha parlato anche il Capo dello Stato, Sergio Mattarella ribadendo vicinanza e solidarietà "alla coraggiosa resistenza Ucraina a difesa della propria indipendenza e della libertà delle sue scelte nazionali". E invocando il rapido avvio di colloqui affinché si arrivi "alla definizione di una pace giusta, in linea con i principi dell'Onu da efficaci misure di sicurezza che la rendano effettiva e definitiva".
Anche il consigliere diplomatico di Palazzo Chigi, Fabrizio Saggio, in una lettera inviata al presidente dell'Associazione cristiana degli ucraini in Italia, Oles Horodetskyy, ha fatto pervenire l'appoggio della premier per la causa ucraina, rendendo omaggio all'eroica resistenza del popolo di Kiev. In occasione dell'anniversario della guerra la facciata della sede del governo è stata illuminata con i colori della bandiera dell'Ucraina.