AGI - Nessun imbarazzo per il voto a Ursula von der Leyen "perché lo ricordo era la candidata del Ppe, il partito centrale in Europa, del quale noi siamo componente fondamentale. Sarebbe come se io dicessi che Salvini ha votato con Salis, Rackete, Fratoianni e Conte". Il leader di Forza Italia Antonio Tajani replica così, dalle colonne del Corriere della Sera, alle critiche di Matteo Salvini. "Mi attengo ai fatti- dice intervistato da Paola Di Caro - noi siamo influenti nella governance Ue, i Patrioti sono ininfluenti. Avendo due donne del Ppe ai vertici dell'Europa siamo una garanzia per la stabilità delle istituzioni europee. I primi sondaggi ci danno in crescita, si conferma la bontà della nostra scelta".
Anche Meloni non ha votato von der Leyen. Ininfluente pure lei? "La situazione è molto diversa. I Conservatori hanno cariche in Europa, e il capo del governo italiano in Consiglio si è astenuta su von der Leyen, non ha votato contro ne' ha usato toni critici dopo. Non si è trovata d'accordo sul programma, ma ha ampio margine per trattare sui ruoli in commissione e ha noi, nel Ppe, che rappresentiamo la seconda forza del governo".
Le divisioni tra i partiti di maggioranza in Europa non avranno ripercussioni in Italia. Sostiene il leader di Forza Italia. "Apparteniamo a famiglie politiche diverse in Europa, ma in Italia - dice - abbiamo un programma unico e siamo una coalizione coesa dal '94". Tajani esclude poi che le divisioni possano indebolire il ruolo del nostro Paese. "Non credo proprio, perché gli incarichi in Commissione vengono assegnati a seconda del peso del Paese, e l'Italia ha grande peso politico ed economico. Mi aspetto un commissario con portafoglio importante che sia vicepresidente: quando eravamo noi al governo lo abbiamo avuto".
Nessuna polemica con Pier Silvio Berlusconi
Non c'è alcun "caso Forza Italia" ne' polemica con Pier Silvio Berlusconi. Ribadisce Tajani. "Pier Silvio ha detto esattamente quello che dico io: FI deve passare dall'attuale quasi 10% al 20% alle prossime elezioni. È un obiettivo realistico perché sempre più l'area da occupare quella tra Schlein e Meloni non è rappresentata, a parte da noi. E stiamo lavorando in questa direzione. La pensiamo tutti allo stesso modo".
Che vi siete detti nell'incontro a pranzo di venerdi'?, chiede Paola De Caro al ministro degli esteri. "È stato un normale incontro come altri. Ma se vuole saperlo, i figli di Berlusconi sanno bene il numero di voti che abbiamo preso: tanti. E sono molto lieti che l'opera del padre venga portata avanti". E per prenderne di più come si fa? "Allargandosi, come stiamo già facendo: con accordi politici come con Svp, Noi moderati, movimenti civici. Facendo congressi cittadini. Portando idee e proposte" e ancora, "abbiamo creato la Consulta del segretario presieduta da Letizia Moratti, chi vuole partecipare e' il benvenuto. Tante personalità sono già impegnate con noi".