Sinner show: si allena davanti alla sua famiglia, 'botti' e giochi

2 settimane fa 9

AGI - Oggi Jannik Sinner non scende in campo, ma è sempre lui la star delle Atp Finals di Torino e tutti i tifosi sono all'Inalpi Arena, chi nell'impianto, chi (moltissimi) nel Fan Village. Ma la 'caccia' al n.1 dl mondo è aperta e cosi' i più veloci e fortunati, alla modica cifra di 35 euro, sono risusciti ad accaparrarsi i biglietti per vedere da vicino il loro idolo che si allenava dalle 16 alle 18 al Circolo della Stampa Sporting.

 

"Ecco perché è il più forte"

 

Ed è stato davvero uno spettacolo. Non è certo come vedere Jannik in un match vero, ma aiuta a comprendere davvero perchè è il più forte di tutti e lo resterà a lungo. Oggi lo abbiamo chiesto a Nicola Pietrangeli, primo grandissimo campione azzurro che, a 91 anni, è ancora un grande appassionato di uno sport che, con una certa nostalgia, ha detto essere "diventato altra cosa rispetto ai miei tempi".

 

La sua spiegazione - guarda caso - è la stessa che ha dato tempo fa un altro grande ex tennista, molto più giovane di lui, Andre Agassi: "Per capire perchè Sinner è cosi' forte non serve vederlo giocare. Bisogna 'sentirlo' giocare. Quando colpisce la palla si sentono dei botti tremendi e nessun altro quando gioca fa quel rumore".

 

E questi 'botti' sono quelli che rimbombavano oggi pomeriggio allo Sporting quando, dopo aver provato tutti i colpi - dalla volè allo smash, dalla battuta alla risposta - durante l'allenamento con il 19enne boliviano Juan Carlos Prado Angelo, sparring partner n.328 del mondo, si è affidato alle cure di Simone Vagnozzi.

 

L'allenatore italiano, presente in campo insieme a Darren Cahill, ha servito a Sinner palle da colpire col dritto e col rovescio da fondo campo. Da colpire esplodendo tutta la sua potenza. E i campi dello Sporting hanno iniziato a vibrare. Non erano bombe, ma poco ci mancava. E il pubblico, in rigoroso silenzio fino a quel momento, ha azzardato diversi applausi.

 

Durante le due ore di allenamento Sinner ha lavorato come fa sempre, pero' stavolta c'era una folla adorante (e pagante) ad assistere. E Sinner non ha deluso sfoderando tutti i suoi colpi, quelli da n.1 del mondo di tennis, e quelli da appassionato di calcio. Tante palline rimandate da Prado Angelo sono state controllate con indubbia sapienza con i piedi dall'altoatesino che poi si è esibito anche nel colpo mostrato con Alessandro Cattelan durante la cerimonia di apertura delle Atp Finals, in cui fa passare una pallina da tennis da un piede all'altro e la alza.

La famiglia

Ad assistere all'allenamento, nella tribuna opposta al pubblico, la stampa, gli amici e i parenti. L'immancabile fratello Mark con il padre Hanspeter e poi il manager e suo mentore Alex Vittur con moglie e figli piccoli. Il maschio, come il padre (ex giocatore professionista) e ovviamente Jannik, è appassionato di tennis e ne ha dato prova scendendo in campo a fine sessione e giocando con Vagnozzi e poi con lo stesso Sinner.

 

Una performance che ha fatto seguito a una scenetta divertente che dimostra lo stato di rilassatezza e serenità del team Sinner: il campione insieme ai due allenatori, al padre, al fratello, al piccolo Vittur e agli ultimi due arrivati nella 'squadrà del n.1 del mondo, il preparatore atletico Marco Panichi e il fisioterapista argentino Ulises Badio, si sono messi a rete e impugnato ognuno una pallina da tennis. Il gioco era di tirarla verso il fondo campo e di non farla uscire dal rettangolo di gioco.

 

Chi la tirava fuori o troppo piano perdeva e doveva subire una 'punizione'. Ed è toccato a Cahill. Nella goliardia generale il coach australiano di Sinner si è messo a fondo campo con la faccia al muro e ha aspettato di essere colpito dalle palle tirate (con la racchetta) dagli altri. Mossi da pietà (probabilmente) nessuno lo ha centrato, ma il pubblico si è molto divertito sentendo il forte rumore delle palle, colpite con una discreta potenza da Jannik, che si schiantavano contro il muro non lontano da Cahill. Al termine Sinner si è concesso al pubblico firmando cappellini, palline e pallone da tennis, magliettine o cartelloni e accettando di essere fotografato.

 

E fuori dal circolo della Stampa Sporting decine di fan si accalcavano in attesa dell'uscita del campione. Avidi di vederlo, anche solo da lontano, perchè Jannik Sinner oggi è orgoglio (e patrimonio) dell'Italia intera e, in un momento in cui il calcio ha perso appeal per gli scarsi risultati della nazionale, grazie a lui adesso è il tennis lo sport che più ci rappresenta nel mondo

 

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