Sbirciare è guardare di sfuggita, di nascosto ma anche prestando attenzione. Ciò che gli occhi osservano in un'infinitesimale frazione di tempo e che nessun'altra espressione può rendere meglio di “in un batter d'occhio” è solo il preludio alla visione successiva della mente, che rende il mondo reale davvero percepibile e dunque visibile.
“Sbirciate” è la mostra di Luca del Fico con la presentazione di Duccio Trombadori che sarà inaugurata mercoledì 15 gennaio alle 17 alla Fondazione Marco Besso di Roma. Le otto opere pittoriche in mostra sono le tappe di un percorso espositivo in cui il visitatore è chiamato a confrontarsi con temi che rimandano alle basi fondative delle arti visive.
Partendo dalla relazione tra osservatore e osservato e passando attraverso quella tra contenuto e contenitore si arriva all'incontro (scontro) tra luce e ombra di cui il noto episodio di Alessandro Magno e Diogene di Sinope costituisce l'espediente narrativo e al rapporto tra copia e originale presentato mostrando il presunto originale dell'Amazzone ferita di Policleto opera in bronzo del V secolo a.C. conosciuta soltanto attraverso copie in marmo di epoca romana.
Nella seconda parte del percorso lo spettatore è portato verso una dimensione sempre più solitaria ed esclusiva dello “sbirciare”: la rievocazione di un'opera di Caravaggio andata distrutta, la prima versione di San Matteo e l'angelo; l'ipotetica facciata della casa di Vermeer dai cui vetri si scorgono i dettagli di alcune sue opere; e una sbirciata particolare a Cristo nella tempesta sul mare di Galilea, quadro di Rembrandt rubato nel 1990 all'Isabella Stewart Gardner Museum di Boston e non ancora ritrovato. Con l'ultima opera, infine, all'osservatore non resterà che sbirciare se stesso e, terminando il percorso, con i suoi passi si troverà ad avere disegnato un tracciato a forma di 8 ovvero un perimetro stereoscopico tendente all'infinito.
La mostra resterà aperta fino al 24 gennaio 2025.