Rischi e benefici dei farmaci anti obesità

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AGI - Cresce la domanda dei nuovi farmaci anti-obesità, spesso assunti senza avere la consapevolezza dei rischi, oltre che dei benefici associati. Ad esempio farmaci GLP-1, capaci anche di aumentare la sensazione di sazietà e indurre un rallentamento dello svuotamento gastrico, esporrebbero a un rischio ridotto di demenza e dipendenza, ma a un aumento di possibili problemi renali, pancreatici e gastrointestinali.

 

Il tema è al centro di uno studio della Washington University e del Veterans Affairs (VA) St. Louis Health Care System, Statu Uniti, pubblicato su Nature Medicine. I farmaci GLP-1 sono assunti negli Stat Uniti da un americano su otto in terapia per diabete, malattie cardiache o obesità: sono infatti principalmente noti come agonisti del recettore del peptide-1 simile al glucagone (GLP-1RA), quindi efficaci nel controllo della glicemia nel sangue, a cui si assocerebbe potenzialmente anche una importante perdita di peso.

 

Se da un lato i loro benefici sulla salute sono conosciuti, dall'altro scarseggiano le informazioni sui possibili impatti negatovi sui vari organi e sistemi. Pertanto i ricercatori hanno valutato i risultati su oltre 2 milioni di diabetici in terapia con questi farmaci per la perdita di peso, osservando effetti positivi sulla salute cognitiva e comportamentale, ma maggiori rischi per pancreatite e patologie renali. “Siamo riusciti a costruire un atlante completo che mappa le associazioni di GLP-1RA con tutti i sistemi di organi”, ha dichiarato Ziyad Al-Aly, epidemiologo clinico e nefrologo presso il John J. Cochran Veterans Hospital affiliato alla WashU Medicine di St. Louis e primo autore dello studio “potendo rilevare alcuni benefici e rischi riconosciuti ma anche effetti non noti di GLP-1RA. Informazioni che possono consentire lo sviluppo di nuovi programmi di ricerca”. I farmaci, assunti una volta alla settimana tramite iniezione, simulano l'azione degli ormoni prodotti naturalmente dall'organismo che frenano l'appetito e rallentano la digestione, creando una sazietà più duratura, tanto più efficaci per la perdita di peso quando affiancati a vita sana e esercizio fisico. Lo studio ha confrontato i dati di 175 pazienti abituali utilizzatori di farmaci GLP-1RA per la cura del diabete e altri che assumevano farmaci più tradizionali, per un totale di oltre 2 milioni di diabetici, differenziati per età, etnia e sesso, in terapia dal 1° ottobre 2017 al 31 dicembre 2023. I farmaci GLP-1RA sono stati associati a significativi benefici per la salute neurologica, con una riduzione ad esempio di disturbi neurocognitivi come l'Alzheimer e demenza, disturbi comportamentali, in termine di minori probabilità di manifestare convulsioni e dipendenza da sostanze come alcol, cannabis, stimolanti e oppioidi. Inoltre, fra coloro che li assumevano per la perdita di peso si sono osservati rischi inferiori per ideazione suicidaria, autolesionismo, bulimia e disturbi psicotici come la schizofrenia. “I farmaci GLP-1RA agiscono sui recettori espressi nelle aree cerebrali coinvolte nel controllo degli impulsi, nella ricompensa e nella dipendenza, il che spiega potenzialmente la loro efficacia nel frenare l'appetito e i disturbi da dipendenza”, ha dichiarato Al-Aly. “Questi farmaci inoltre riducono l'infiammazione a livello cerebrale e determinano la perdita di peso: due fattori che possono migliorare la salute mentale, quindi la riduzione di alcune patologie come il morbo di Alzheimer e la demenza”. Tuttavia, se i farmaci GLP-1RA mostrano efficacia contro una vasta gamma di problemi di salute, l'entità dei benefici associati è modesta, pari a circa il 10-20% in meno per la maggior parte dei risultati. “L'effetto modesto osservato non nega il potenziale valore di questi farmaci, soprattutto per condizioni in cui esistono poche opzioni di trattamento efficaci, ad esempio la demenza”, ha chiarito Al-Aly. “con potenzialmente maggiore efficacia se combinati ad altri interventi come cambiamenti nello stile di vita o altri farmaci”. Lo studio ha anche confermato i risultati di precedenti ricerche sulla riduzione del rischio di infarto, ictus e altri problemi cardiovascolari, con il valore aggiunto di avere identificato anche potenziali svantaggi dei GLP-1RA, tra cui un aumento del rischio di problemi gastrointestinali come nausea, vomito, diarrea e, in rari casi, paralisi dello stomaco (gastroparesi). Tra le novità dello studio vi è anche l'identificazione dei possibili effetti, rari ma spesso molto gravi, dei GLP-1RA su pancreas e reni. Ciò induce in pazienti in terapia con questi famaci a un più attento monitoraggio di eventuali segnali di pancreatite e della funzionalità renale. I problemi renali possono verificarsi infatti senza sintomi fino alla manifestazione in stadio avanzato di malattia quando le opzioni di trattamento sono limitate. “Il nostro studio mostra possibilità di applicazioni più ampie per questi farmaci, ma evidenzia anche importanti rischi che dovrebbero essere attentamente monitorati in pazienti che li assumono “, ha concluso Al-Aly.

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