Rinascita e coraggio: la storia di tre amiche contro la violenza

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AGI - Cosa succede quando in una giornata irrompe un passato mai completamente dimenticato? Come è possibile che possa stravolgere vite di persone che hanno preso strade diverse? Come si supera un trauma? "Come polvere nel sole" (Schena Editore) di Angela Ciacciulli, racconta la storia di Silvana, Donatella e Ingrid affrontando il tema della violenza contro le donne, costruendo un racconto di rinascita, coraggio e forza che piano piano, riapre alla vita.

Una grande storia di amicizia

Tre amiche appunto, la voglia di ricominciare, il passato fatto di violenza, quest'ultimo particolarmente attuale. Una grande storia di amicizia che si rivela vitale: "L'amicizia è come l'aria - dice l'autrice all'AGI - se non c'è ti senti soffocare perché è il motore, l'ossigeno della vita. Ci sono le amicizie dell'infanzia, quelle dell'adolescenza e quelle dell'età matura, a volte le porti avanti da sempre, altre volte si palesano nel momento più buio della tua vita come angeli custodi e, anche quando lo spazio e il tempo si dilatano talmente tanto da far passare decenni tra un incontro e l'altro, quell'intesa, quella complicità, quell'affetto restano dentro e basta un saluto al telefono o un incontro per tornare a essere lì, dove ci eravamo lasciati. Come succede alle nostre amiche, a Donatella che ha girato il mondo per lavoro, a Ingrid che ha fatto del suo lavoro di giornalista una missione, a Silvana che tra un trasferimento e un altro non ha mai vacillato nella sua vocazione, una poliziotta che si occupa di persone maltrattate. Il loro è un incontro atteso da tanto e vissuto all'inizio come un amarcord del periodo universitario quando tutto sembrava possibile ma, in fondo, nella vita di ciascuno di noi c'è un trauma, una violenza subita che si cerca di dimenticare, di esorcizzare fino a quando avviene qualcosa, qualcosa che magari non ci riguarda direttamente ma che ci fa risuonare dentro e tira fuori i fantasmi, i dolori passati. Così le violenze subite da Maria, una collega di Donatella fanno da stura a ricordi di violenze passate, di storie di dolore, di abbandoni".

Il tema del libro

Le donne, il loro universo, il loro modo di essere oggi: sono fragili, tristi o libere? "È proprio quello il tema del libro - afferma Ciacciulli - l'articolo che Ingrid sta scrivendo (Ingrid è l'amica giornalista delle tre) si intitola proprio 'Donne del terzo millennio' e tutto ciò che accade nel romanzo altro non è che la narrazione della situazione attuale delle donne e della incapacità del sistema di accettare un cambiamento di visione che è già avvenuto nella pratica ma che viene o in maniera eclatante o in modo strisciante rifiutato o addirittura combattuto. Il percorso che hanno fatto Ingrid, Donatella, Silvana e le donne che negli anni '70 del secolo scorso si battevano per il riconoscimento di diritti fondamentali che sono poi diventate legge con il nuovo diritto di famiglia e con tante altre conquiste. Oggi quei diritti sono disattesi, combattuti, misconosciuti. Non sono le donne a essere cambiate, le donne sono donne, e sono sempre state forti, autorevoli, intelligenti, creative. Oggi quello che si sta palesando in maniera molto spesso cruenta è l'ossessione del controllo, del potere sul corpo delle donne. La libertà soprattutto sessuale che sembrava essere stata una vittoria delle donne - sottolinea la scrittrice - in realtà è stata per i maschi una opportunità per liberarsi delle loro responsabilità ma, quando le donne hanno rivendicato la libertà di scegliere le professioni, infrangendo uno dopo l'altro i soffitti di cristallo, ecco che è tornata la paura, nel maschio, di essere surclassato ed è aumentata in maniera esponenziale la violenza ma, anche, da parte delle donne, la consapevolezza di quella violenza che ha portato sempre più a denunciarla: il me too ne è un esempio".

Autobiografia e scrittura

C'è qualcosa di autobiografico in questo romanzo? "Chi scrive - prosegue - sia esso un romanzo, un racconto, una poesia, una canzone, ma anche chi dipinge o fa musica, mette sempre qualcosa di sé in ciò che fa. Nel romanzo non c'è niente di autobiografico tranne forse bere caffè americano e amare le tisane, ma c'è la vita di tutti i giorni, quella di persone normali che il giorno prima vivono più o meno serenamente nel proprio guscio e poi, all'improvviso si trovano catapultate in un mondo fatto di dolore, di paura". Scrivere fa bene? "Mi fa compagnia - dice Ciacciulli - ha a che fare con tutto il mio essere. Ci sono le poesie, spesso vengono fuori così, da sole, in momenti particolari. Le poesie le scrivo a mano, le parole scendono dalla penna senza quasi essere pensate e si fissano sulla carta".

L'arte secondo Angela Ciacciulli

Angela Ciacciulli, oltre a essere scrittrice, nella vita è architetto e si interessa all'arte in generale. "L'arte è una delle tante strane parole che trasformano qualcosa di intangibile, di personale, di spirituale in qualcosa di commerciale, di venale. Lo si vede ogni giorno nelle file infinite davanti al Colosseo o a un concerto di qualcuno molto noto, lo vediamo nella bagarre infinita dei concorsi letterari, vediamo come le librerie sono vuote e chiudono mentre alle grandi fiere dell'editoria ci si accapiglia quando si tratta di invitare questo e quello. Poi però ci sono le biblioteche, luoghi dell'anima dove persone appassionate di lettura si incontrano, letteratura classica, contemporanea, teatro, cinema, pittura, musica. Nel mio piccolo conosco tanta gente giovane e diversamente giovane che ama l'arte, quella che ti fa stare bene con gli altri, lontani dal frastuono. L'arte è un groviglio di fiori selvatici e di farfalle che volano e vi si posano sopra ma è anche giardini squadrati dove la natura viene piegata alla geometria. L'arte è una dolce Madonna dipinta da Filippino Lippi o la Venere di Milo ma è anche i muretti a secco della Puglia o i fontanili di montagna, e tanto altro. È il genio umano - conclude - e la grandezza della natura. L'Italia ha un patrimonio immenso di arte deve solo saperla amare".

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