Ricci: "L'innovazione chimica è la chiave per la transizione energetica"

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AGI - La chimica può e deve agire da catalizzatore di innovazione: la transizione energetica è prima di tutto una transizione tecnologica e la chimica fornisce soluzioni avanzate e integrate lungo tutta la filiera industriale". Lo ha detto il presidente di AIDIC (Associazione Italiana Ingegneria Chimica) e Chief Operating Officer Industrial Transformation di Eni Giuseppe Ricci parlando alla tavola rotonda organizzata all'Università di Padova dal titolo 'La trasformazione dell'industria chimica verso la transizione energetica e la sostenibilità'.

"La transizione energetica rappresenta una delle trasformazioni più complesse e decisive del nostro tempo. Non è solo un cambio di paradigma tecnologico, ma una ridefinizione dei modelli produttivi, economici e sociali. La trasformazione industriale è una delle principali leve da utilizzare per rendere il continente più sostenibile, ma allo stesso tempo mantenere la competitività sui mercati internazionali e la tenuta sociale nei Paesi - ha spiegato - Per far ciò occorre avere un modello di riferimento, basato su esperienze fatte e curve di apprendimento, che potremmo chiamare 'Il modello delle tre C': Consapevolezza che un settore industriale non può più continuare a produrre nello stesso modo perché è entrato in una crisi strutturale e irreversibile; Coraggio di cambiare, investendo in tecnologia e innovazione per individuare nuovi prodotti, nuove filiere e nuovi mercati che rispondano alle nuove esigenze di sostenibilità; Capacità di coniugare sempre le tre dimensioni della sostenibilità: ambientale, economica e sociale, perché in mancanza anche solo di una di esse tutto il sistema rischia di crollare".

Versalis: la sfida della trasformazione

Di fronte a noi abbiamo una sfida: dare un futuro a tutti i lavoratori che ci guardano - ha spiegato Vincenzo Maida, capo delle attività industriali di Versalis - In un contesto di mercato sfavorevole siamo andati verso il mercato trasformando i nostri assi portanti dalla chimica di base alla produzione di biocarburanti e alla circolarità. In Sicilia con Priolo e Ragusa trasformeremo le installazioni in una nuova bioraffineria e in un impianto di riciclo chimico delle plastiche, con un piano che mantiene la sua intensità industriale: la sfida ha coinvolto e coinvolge tutti i lavoratori di Versalis e di Eni".

Marghera: bioraffineria, riciclo e idrogeno verde

Per quanto riguarda l'impianto di Marghera. Ricci, ha ricordato che "qui è nata la prima bioraffineria e si è evoluta negli anni sostituendo l'olio di palma con altre cariche più sfidanti, come gli oli esausti e coltivazioni non in competizione con il food, fino ad arrivare prossimamente alla produzione di SAF (sustainable aviation fuel). A Marghera Versalis, dove mantiene un importante polo logistico per ricevere e distribuire negli stabilimenti della Valle Padana tutte le materie prime necessarie a questi ultimi, ha recentemente avviato il suo primo impianto di riciclo meccanico delle plastiche, coerentemente con il suo piano di trasformazione che predilige i processi bio e circolari. Proprio a Marghera infine sta nascendo il più grande hub di idrogeno verde per il trasporto pubblico locale".

Costi energetici e futuro dell'industria europea

Ricci, ha infine spiegato che "la trasformazione richiede però tempo, risorse e un contesto favorevole" e che "le decisioni prese nei prossimi 3-5 anni determineranno se l'Europa riuscirà a trasformare le sue industrie o le perderà definitivamente". "Serve dunque un framework normativo e industriale abilitante, capace di sostenere gli investimenti in innovazione, decarbonizzazione, infrastrutture e capace di garantire l'accesso a materie prime più sostenibili e convenienti, ripristinando la competitività del settore. Le politiche europee e nazionali dovrebbero favorire un quadro di sostegno stabile e lungimirante, intervenendo sui costi dell'energia, incentivando gli investimenti e promuovendo un mercato comune europeo" ha aggiunto.

In questo quadro gli investimenti annunciati dalle principali aziende chimiche europee superano già i 50 miliardi di euro, mentre il settore delle plastiche riciclate crescerà da 14,69 miliardi di dollari nel 2024 a 28,57 miliardi nel 2033.

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