Procacci incantato da Musetti: “Mi ricorda Federer”

13 ore fa 10

AGI - “Musetti ha giocato un match perfetto, mi ha ricordato molto Roger Federer”. L'Agi ha seguito la partita vinta in due set dell'azzurro contro Daniil Medvedev (e contro la pioggia che ha interrotto la partita sul suo match point) sulla Grand Stand Arena accanto a Domenico Procacci, produttore cinematografico con un'antica passione per il tennis, seguito e giocato.

Sono epici i suoi match contro Nanni Moretti — “gioca un tennis un po' strano”, scherza — ed è autore e regista della docuserie cult Una squadra, sui protagonisti della prima Coppa Davis conquistata dall'Italia con Panatta, Bertolucci, Barazzutti e Zugarelli in Cile nel 1976.

 

 

Rovescio a una mano e passione anni Settanta

Tra esclamazioni di ammirazione davanti ai rovesci di Musetti (“è una meraviglia”, si esalta quando l'azzurro chiude il primo 15 proprio con un lungolinea), Procacci racconta che anche lui, ex classificato 4-2 (“ma ora sono una schiappa”), gioca il rovescio a una mano e cerca di ispirarsi proprio a quello di Musetti: “Ho cominciato a giocare negli anni Settanta, lo insegnavano così fortunatamente”.

Tra dropshot e citazioni cinematografiche

Incantato anche dai dropshot e dai servizi a 118 chilometri orari dell'azzurro, Procacci a un certo punto si lascia andare a riferimenti cinematografici: sul 3 a 2 nel secondo set per Musetti, quando l'azzurro ha avuto un piccolo calo di energia e concentrazione, commenta citando È stata la mano di Dio: “Adesso Paolo Sorrentino direbbe: ‘Non ti devi disunire'”.

Musetti è stato a sentirlo, evidentemente, battendo Medvedev e la pioggia che ha clamorosamente interrotto il gioco mentre stava servendo per il match.

 

 

Il tennis più bello e fantasioso

Il suo gioco è quello che più mi ricorda Federer”, continua Procacci, che per completare un paragone transgenerazionale aggiunge: “Alcaraz è il nuovo Nadal e Sinner il nuovo Djokovic”.

Secondo il produttore, quello di Musetti in questo momento “è il tennis più bello da vedere e anche il più fantasioso, senza arrivare per fortuna alla follia di Moutet e Bublik. Musetti ora coniuga la solidità al talento che ha sempre avuto”.

Il lavoro mentale con Barazzutti

Procacci è convinto che nella crescita del toscano sia stato fondamentale il contributo di Corrado Barazzutti: “Mi ha raccontato che con Lorenzo ha fatto un grande lavoro mentale, adesso gioca con una grande convinzione”.

La giornata di Sinner e la nuova generazione

Oggi è anche la giornata di Sinner contro Cerúndolo: “Era il più forte e lo è ancora. Non bisogna mettergli pressione. Roma è un bel test, lui stesso ha avuto la lucidità di ammetterlo”, conclude Procacci.

Quanto a un'eventuale seconda stagione di Una squadra, ispirata alla nuova valanga tennistica azzurra, per ora non è in programma. Ma l'auspicio resta: “Speriamo ci ripensi”.

 

 

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