AGI - L’attesa è finita: oggi arriva al cinema ‘Avatar: Fuoco e Cenere’, il terzo attesissimo capitolo dell’opera più temeraria e futuristica di James Cameron il cui primo episodio risale al 2009, un film che riporta il pubblico a Pandora in una nuova e avventura con il marine diventato leader Na'vi Jake Sully (Sam Worthington), la guerriera Na'vi Neytiri (Zoe Saldaña) e la famiglia Sully.
Immagini magnifiche elaborate come sempre al computer, 3D innovativo (con tanto di occhialini forniti in sala dove è prevista la proiezione tridimensionale), grande dinamismo, elettricità e adrenalina. Per gli amanti dei primi due episodi certamente una conferma. Anche se forse stavolta il film è un po’ troppo lungo visto che dura tre ore e dieci minuti.
Si rinnova la sfida tra il bene e il male
A parte questo (non trascurabile) particolare, il film dal punto di vista narrativo e visivo funziona. Anche se non dice nulla di più degli altri: sempre gli stessi temi, con la lotta tra il bene e il male, tra l’uomo cattivo che vuole assoggettare il mondo (anche se alieno) noncurante della flora o della fauna esistenti e la Natura (con la ‘n’ maiuscola) che alla fine si ribella e vince. Il tutto dopo che un eroe solitario e più debole, alla guida di un gruppo di disperati, tenta di opporsi all’inevitabile che poi, in realtà, sarà evitato proprio per un intervento superiore.
Una trama classicissima, cara tanto ai romanzi popolari (tipo 'Il Signore degli Anelli' di Tolkien, ‘Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco’ di George R.R. Martin, ‘Ivanhoe’ di Walter Scott o ‘Le Tigri di Mompracem’ di Emilio Salgari) quanto ai tanti film (soprattutto western e di guerra), una favola a lieto fine in cui qualche personaggio amato dal pubblico muore, ma lascia sempre un’eredità positiva a mitigare il dolore.
Tolleranza, pacifismo, anti-capitalismo
Altro tema ricorrente in tutti i tre capitoli della saga è quello del ‘diverso’, della tolleranza, del razzismo, della convivenza tra i popoli. Un tema pacifista che oggi, al pari dell’ecologia e della tutela dell’ambiente, sembra essere molto distante dalla ‘sensibilità’ della maggior parte dei politici mondiali. Restando infine in argomento tabù per i nuovi padroni del mondo, il film sposa posizioni estremamente impopolari: è anti-militarista, anti-capitalista e, ovviamente, anti-colonialista.
Blockbuster che esalta i valori odiati da Trump
Si parla, giustamente, di blockbuster (costato 400 milioni di dollari) socio-politico. Ma, a ben guardare, arrivando in sala nell’era Trump 2, sembra esaltare tutti quei valori e quelle idee che non piacciono al presidente Usa, a partire dalla critica dello sfruttamento senza limiti delle risorse minerali dei territorio, dal rispetto per l'ambiente da anteporre a qualsiasi ragionamento economico, dalla critica del capitalismo sfrenato, dai valori dell’accoglienza fino alla critica all’uso delle armi e alle politiche neo-colonialiste delle grandi potenze.
La trama: tra autocitazioni e déjà-vu
Entrando poi nel merito del film, la sensazione forte che emerge da questo ultimo lunghissimo episodio della saga di Cameron è una sorta di déjà-vu con tante, troppe autocitazioni (al punto che alcune sequenze sembrano identiche a ‘La via dell'Acqua’). Scritto da Cameron insieme a Rick Jaffa e Amanda Silver, ‘Avatar: Fuoco e Cenere’ riparte dopo i fatti dal finale de ‘La via dell'acqua’. La famiglia di Jake e Neytiri (Sam Worthington e Zoe Saldana (meravigliosamente "nascosti" dietro la motion capture) un anno dopo essersi trasferiti nel clan dei Metkayina, raccoglie i pezzi di un dolore ancora vivo, segnato dalla morte di Neteyam. Ancora una volta sono gli uomini i nemici, con la loro avidità e voglia di distruggere la natura per ottenere profitto.
La novità: il Popolo della Cenere
Novità di questo capitolo è l’entrata in scena della tribù dei Mangkwan, chiamati anche Popolo della Cenere con a capo la spietata Varang, interpretata da Ooana Chaplin (figlia di Geraldine, seconda figlia del celebre Charlie Chaplin e pronipote del drammaturgo Eugene O'Neill) che, complice una strana attrazione, si allea con l'avatar del colonnello Miles Quaritch (Stephen Lang), in crisi d'identità e con reminiscenze di sentimenti paterni quando osserva il figlio umano Spider (Jack Champion), facendo infiammare un conflitto dalle portate imprevedibili.
Nel cast anche Sigourney Weaver e Cliff Curtis
‘Avatar: Fuoco e Cenere’ è sceneggiato da James Cameron, Rick Jaffa e Amanda Silver da un soggetto degli stessi più Josh Friedman e Shane Salerno. Prodotto da James Cameron, p.g.a., e Jon Landau, p..g.a.; Richard Baneham, Rae Sanchini, e David Valdes sono gli executive producer. Il film vede anche la partecipazione di Sigourney Weaver, Stephen Lang, Oona Chaplin, Cliff Curtis, Joel David Moore, CCH Pounder, Edie Falco, David Thewlis, Jemaine Clement, Giovanni Ribisi, Britain Dalton, Jamie Flatters, Trinity Jo-Li Bliss, Jack Champion, Brendan Cowell, Bailey Bass, Filip Geljo, Duane Evans, Jr. e Kate Winslet.
'Avatar 4' e 'Avatar 5' in arrivo nel 2029 e 2031
Da oggi in una moltitudine di sale cinematografiche – 3D e 2D – arriverà ‘Avatar: Fuoco e Cenere’ candidato fortissimo a diventare (in attesa del film di Checco Zalone in uscita il 25 dicembre) il campione d’incassi del 2025. Poi, gli appassionati del genere, dovranno aspettare ancora un po’ per vedere i loro eroi blu volare nei cieli di Pandora: i capitoli 4 e 5 della saga sono previsti nel 2029 e nel 2031.








·
·
·
·
·
·
·