AGI - Oscar Mondadori, in collaborazione con Donzelli Fietta Agency, celebra una delle scrittrici più amate, influenti ed autorevoli della fantascienza del ‘900, dedicando una Uniform Edition alle opere di Ursula K. Le Guin nella collana Oscar Moderni. L'operazione di riscoperta dell'autrice di romanzi cult come ‘I reietti dell'altro pianeta' prevede la pubblicazione o ripubblicazione di 7 titoli nel 2025 (tra cui ‘Il Mondo di Rocannon' e ‘Il mondo della foresta') e di 2 titoli nel 2026, anno entro il quale saranno usciti negli Oscar Moderni tutti i romanzi del Ciclo dell'Ecumene.
Oltre alle nuove copertine dell'artista concettuale Rodrigo Corral, sono previste alcune nuove traduzioni, inedite introduzioni firmate dalla stessa Le Guin, materiali aggiuntivi da lei selezionati prima della scomparsa e contributi di autori italiani e stranieri, tra cui Emanuele Trevi, Nicoletta Vallorani, Veronica Raimo, Silvia Pareschi, Shruti Swami e Loredana Lipperini. Abbiamo chiesto a Elisabetta Risari, già Caporedattore dei Meridiani ed attualmente Senior Editor degli Oscar, Responsabile di Oscar Classici, Moderni e Cult, e della collana di poesia Lo Specchio, di raccontare all'AGI il talento di Ursula K. Le Guin.
Che tipo di autrice è stata Le Guin nel suo usare la fantascienza per descrivere la società?
Un'autrice che nonostante il passare degli anni, anzi forse grazie ad esso, sembra acquistare sempre più peso nei confronti dei lettori. Ha fatto proprie con larghissimo anticipo tematiche oggi fondamentali, utilizzando gli schemi della fantascienza per creare mondi tanto diversi quanto raffrontabili al nostro. Ha unito sulla pagina popolazioni di ere geologiche lontanissime, mischiato passato remoto e futuro nell'interazione di personaggi di età preistoriche con piloti di astronavi: ha insomma messo in scena il tema della relazione tra diversi che oggi risulta quanto mai attuale.
Quali argomenti le erano più cari?
Figlia di un etnografo e di una scrittrice ed antropologa, Ursula K. Le Guin è cresciuto con un'enorme curiosità per l'individuo inserito all'interno di un contesto sociale. Tra i temi che più la rendono moderna, quello dei rapporti tra popoli portatrici di culture profondamente differenti, la fortissima attenzione alle figure femminili - una sorta di femminismo di pensiero - ed infine l'interesse per l'ecologia e l'ambiente. In alcuni casi Le Guin rappresenta addirittura una natura che può interagire con l'uomo.
Da un punto di vista strettamente letterario, cosa contraddistingue il suo stile?
La capacità di creare nuovi mondi con una loro struttura logica, una propria storia e cultura. In ‘Sempre la valle', la sua opera che più mi ha colpito e che pubblicheremo a fine anno, realizza addirittura un'operazione di costruzione della memoria condivisa di un popolo, da lei totalmente inventato, a cui attribuisce leggende, divinità, abitudini sociali, testi letterari e poetici e addirittura della musica. Il volume è un insieme di testo e illustrazioni che ricostruisce una società e le sue radici in tutti i singoli dettagli. L'edizione Mondadori degli anni ‘80 di ‘Sempre la valle' era addirittura un cofanetto, comprendente un'audiocassetta delle poesie e dei canti dell'immaginario popolo Kesh. Il virtuosismo narrativo di Le Guin e la sua capacità di edificare strutture romanzesche possono senz'altro definirsi fuori dal comune.
L'operazione di Mondadori e Donzelli Fietta Agency si propone di ricollocare la sua figura oltre i generi, tra i grandi del Novecento: merita un posto accanto a Dick e Bradbury?
Si tratta di un'autrice profondamente trasversale, amata dai lettori più diversi, sia dal punto di vista anagrafico che delle preferenze di genere. Quella praticata da Ursula K. Le Guin non è stata solo fantascienza, ma letteratura nel senso più ampio. Per questo stiamo realizzando per lei la stessa operazione precedentemente dedicata a Ray Bradbury, a Stanislaw Lem e a Philip Dick; scrittore, quest'ultimo, che oggi Mondadori propone al pubblico come grande autore tout court e di cui uscirà a breve un Doppio Meridiano con le opere principali, curato da Emanule Trevi con la partecipazione di Emmanul Carrère. Anche Le Guin ha utilizzato il genere come cornice per dipingere una trama di temi universali. L'operazione di rilancio dell'opera di Ursula K. Le Guin interseca anche un altro filone della nostra attività all'interno della collana dei Moderni, cioè la valorizzazione della letteratura al femminile, un trend che oggi accomuna ricerca accademica, attività editoriale e la vivace testimonianza di scrittrici contemporanee. Il piano complessivo è stato definito con Donzelli Fietta Agency, che gestisce i diritti di Le Guin per l'Italia: non si è trattato solo di un'operazione di vendita e acquisto, ma dell'innovativa condivisione di un progetto comune.