American Express presenta "Sapori e storie di Roma" una guida di ristoranti "imperdibili"

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AGI - Trenta storie che parlano di sapori, eccellenze e passioni familiari sono quelle contenute nella guida "Sapori e storie di Roma. 30 imperdibili ristoranti di quartiere" un progetto promosso da American Express e curato da Le Guide de L'Espresso, in collaborazione con Confesercenti Roma presentato oggi al Social Hub di San Lorenzo.

La guida si inserisce in una campagna di marketing che si chiama Shop Small di American Express che giunge alla sua quinta edizione, con l'obiettivo di creare un legame sempre più stretto con i piccoli commercianti e la valorizzazione dei negozi di prossimità. Con Shop Small si mettono in connessione circa 200 mila piccoli esercenti con i nostri clienti, e “all'interno di questo scegliamo un verticale che quest'anno è dedicato ai ristoranti di Roma e alla cucina romana che ha la sua connotazione molto autentica, ci è sembrato un argomento molto interessante. Contiamo di aver dato ai nostri clienti una guida che li porti non solo a mangiare bene, ma a fare un'esperienza di grande valore” spiega il General Manager di American Express Italia, Luca Staglianò. Un regalo quindi ai clienti del circuito di pagamenti, ma anche alla città di Roma, alle sue tradizioni e soprattutto alla sua straordinaria accoglienza.

“Sono molto orgoglioso di questa guida che mostra l'impegno di American Express a evidenziare il ruolo dei ristoranti nella vita economica, sociale e culturale della città. Spero che tanti nostri clienti italiani e stranieri che sfoglieranno questa guida saranno colpiti per l'autenticità di questi ristoranti” ha detto l'Ad di American Express Italia, Jean Diacono aprendo la giornata. 

Trenta ristoranti divisi per tre categorie: Tradizione, Innovazione e Nuove aperture. Non solo luoghi del centro, ma anche indirizzi utili a Tuscolano, Centocelle, Ostiense, Testaccio. Per ognuno una breve descrizione nella storia del locale, della sua proposta che sarà utile ai turisti (la guida è anche in inglese), ma anche ai romani in cerca di nuove esperienze a tavola senza rinunciare alla tradizione che vede ancora carbonara, cacio e pepe e amatriciana tra i piatti più serviti. 
“Chi arriva a Roma la prima cosa che cerca è dove andare a mangiare - spiega Valter Giammaria, presidente di Confesercenti Roma - e pochi sanno che Roma è il primo comune agricolo in Europa. E allora io penso che quello che fanno i ristoranti romani è valorizzare i prodotti locali con passione e professionalità”. 

In queste 30 storie è possibile tracciare il filo comune della passione, della ricerca dell'eccellenza del prodotto e della cura della tradizione, senza rinunciare alla contemporaneità, talvolta alle contaminazioni. In molti casi dietro i banconi di quelle insegne lavorano le seconde e le terze generazioni di famiglie ai fornelli ed è naturale che ognuno porti in tavola anche quello che è il bagaglio del proprio tempo. Molti vicino ai piatti della tradizione (coda alla vaccinara, coratella, carbonara, abbacchio) presentano un menù che cambia in base alle stagioni e all'offerta del mercato, confermando che la scelta dell'ingrediente di qualità rimane centrale nell'offerta al cliente. 

Gli italiani riconoscono l'importanza dei negozi di prossimità

Una recente ricerca di American Express ha rivelato che gli italiani riconoscono l'importanza dei negozi e dei ristoranti locali, con il 94% degli intervistati che dichiara che le attività commerciali di prossimità svolgono un ruolo significativo nel preservare l'identità e la cultura del proprio quartiere. Inoltre, il 79% degli italiani fa acquisti nei negozi di quartiere almeno una volta a settimana, mentre il 20% lo fa tre o più volte a settimana, una percentuale che sale al 29% nelle città con oltre 500.000 abitanti. Per quanto riguarda la ristorazione informale, il 63% degli italiani esce a mangiare almeno una volta al mese, il 55% si affida al passaparola per scegliere dove andare, e i giovani adulti (18-34) si ispirano attraverso i social media (34%). La cucina romana continua a godere di grande popolarità: tra gli italiani che frequentano ristoranti romani informali, il 52% cita l'autenticità dei piatti come principale attrattiva, mentre il 49% dà priorità alla qualità degli ingredienti. I piatti iconici più citati? Carbonara (63%), cacio e pepe (59%) e amatriciana (53%).

Premiati quattro ristoratori per quattro differenti categorie dai giurati: Luca Gardini (curatore de Le Guide de L'Espresso); Fabiola Fiorentino (coordinatrice de Le Guide de L'Espresso e critico gastronomico); Gabriele Principato (giornalista gastronomico - Cook). Il premio per la ‘Comunicazione' è andato al ristorante Osteria delle Coppelle;  il premio per la ‘Valorizzazione del territorio' a Da Francesco; il premio per la ‘Visione imprenditoriale' a Santopalato e quello per l'Attrattività turistica' a Felice a Testaccio

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