Nuovo partito battaglia legale, la sfida di Grillo alle 11,03

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AGI - L'appuntamento è stato fissato per oggi alle 11.03. Beppe Grillo si collegherà sui suoi canali social per "un importante messaggio", come ha anticipato ieri. Nei post del fondatore ed ex garante Cinque Stelle nulla è casuale e anche l'orario scelto rimanda a una data precisa. Era l'11 marzo 2022 quando fu votato il nuovo statuto del M5s in seguito all'azzeramento dei vertici del movimento dopo la causa intentata a Napoli da un gruppo di attivisti ed ex componenti del primo meet up.

Un precedente legale. E una nuova battaglia legale è quella che potrebbe annunciare Grillo nel messaggio di oggi. Un'iniziativa che potrebbe portare, è il sospetto di diversi pentastellati, alla volontà di rinunciare alla 'copertura' legale per far saltare il contratto siglato con Giuseppe Conte. Un ulteriore strappo, quindi. L'ex premier l'ha ripetuto più volte: il fondatore M5s non può rivendicare il contrassegno che è di proprietà dell'intera comunità.

Ma si attende un colpo di teatro da chi ha contestato gli esiti di Nova, la kermesse tenutasi al palazzo dei Congressi a Roma, e le deliberazioni dell'assemblea costituente. Proprio per dar seguito a quelle votazioni con azioni politiche il presidente M5s ha convocato una assemblea congiunta per questa sera.

"Non mi aspetto nulla, aspettiamo che si rivoti. Ha chiesto che si rivoti e voteremo, ha chiesto la riconferma di un bagno di democrazia e abbiamo risposto richiamando tutti gli iscritti a votare, questa è la democrazia", ha detto ieri l'ex presidente del Consiglio, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano cosa si aspettasse.

Dal 5 all'8 dicembre gli iscritti saranno chiamati a pronunciarsi nuovamente sui quesiti statutari e il giurista pugliese punta al raggiungimento del quorum. I vertici pentastellati sono convinti che, qualora Grillo dovesse fare causa, l'azione legale sul simbolo non avrebbe fondamento. Tra l'altro, un tema che non è escluso venga messo all'attenzione dell'assemblea di domani è quello legato al superamento del tetto del doppio mandato.

Tra diversi parlamentari al secondo mandato ci sarebbe la richiesta di una maggiore chiarezza su quale possa essere poi la direzione in questione dopo la consultazione, soprattutto sui criteri legati alla 'meritocrazia' e alla 'territorialità'. E anche sui tempi, con l'invito che potrebbe arrivare di definire meglio il principio e di sciogliere il nodo non a fine legislatura. Ma i fari sono puntati sulla mossa dell'ex comico.

"Racconterà scomode verità", scrive l'ex senatore M5s, Elio Lannutti, molto vicino a Grillo. "Impugnerà lo statuto del 2022", dice Paolo Becchi, filosofo e ideologo del Movimento 5 stelle. "Conte vuole un partito in cui un capo decide. La democrazia diretta degli iscritti non conta più nulla e i politici possono fare una carriera politica a vita. Questo non e' M5s", attacca l'ex ministro dei trasporti, Toninelli.

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