AGI - Nuovo round nello scontro interno al Movimento, con nuove prese di posizione e la parola scissione sempre più evocata da entrambe le parti in causa. L'esito viene ormai considerato non solo possibile ma anche il più probabile in tutta la galassia del M5s, sia tra gli eletti che tra gli attivisti.
La costituente potrebbe diventare una nuova Bolognina e quindi la fine del 'sogno' di Grillo e Gianroberto Casaleggio: il "rischio" è stato paventato dell'ex presidente della Commissione Esteri del Senato, Vito Petrocelli, entrato in rotta di collisione con Conte ed espulso dal Movimento.
"Conte - ha scritto l'ex parlamentare su X - continua la sua svolta della Bolognina per affossare il M5S, come fece Occhetto con il PCI".
E proprio la battaglia politica attorno i valori del Movimento delle origini è il cavallo su cui intende battersi Grillo. Il canovaccio è stato definito con l'ultimo post sul suo blog. Insomma, questa volta - sostengono in molti militanti della prima ora - il fondatore appare deciso ad andare fino in fondo.
Il problema non sarebbero tanto il "tesoretto", di cui si vocifera, ma una questione di principio per non annacquare le radici 'rivoluzionarie' del Movimento.
Tra i 'reduci' c'è la speranza diffusa che a rientrare in gioco sia Davide Casaleggio, ricostituendo l'accoppiata con Grillo. Anche Giuseppe Conte si richiama ai valori pentastellati, pur ritenendo indispensabile guardare al futuro in un contesto politico completamente cambiato dopo l'avvento della destra al governo.
In questo confronto molti degli eletti e dei militanti si trovano con uno stato d'animo contrastante, con la 'sofferenza' di dovere scegliere in modo drastico tra una o l'altra opzione. Ai paletti posti da Grillo si rifà anche l'ex ministro dei Trasporti, Danilo Tonilelli, che su Facebook avanza le sue "proposte per il processo (ri)costituente del Movimento 5 Stelle".
Confermato il limite dei due mandati elettivi e lo stop ai finanziamenti pubblici ai partiti. Tornano poi le battaglia storiche: legge contro il conflitto di interessi, regolamentazione delle lobby, riforma radicale della Rai. E ancora fine dei finanziamenti pubblici ai giornali, legalizzazione della coltivazione della canapa: avviare una rivoluzione industriale e ambientale attraverso la legalizzazione della canapa.
Toninelli chiede nel Movimento "democrazia diretta e partecipativa. Gli iscritti devono votare su contratti di governo, alleanze a ogni livello, candidati per incarichi elettivi e cariche istituzionali non elettive. Significativa anche la richiesta destinata a essere vincolante rispetto a future ipotesi di campo largo o simili: "Contratto di governo obbligatorio", ovvero spiega Toninelli "prima di ogni alleanza, sia a livello nazionale che locale, deve essere firmato un contratto di governo vincolante tra le parti".