AGI - "Famiglie, insegnanti, agenzie educative, hanno tutte un ruolo nella promozione del valore del rispetto, specie tra i giovani, per renderli donne e uomini capaci di costruire comunità solide e unite. Rispetto è segno di maturità: significa scegliere di godere della propria libertà appieno, in armonia con gli altri e con se' stessi, in un contesto che garantisce diritti e responsabilità di ciascuno. Essere rispettosi è esercizio di libertà".
Queste le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata nazionale del rispetto, che "si celebra nel giorno della nascita di Willy Monteiro Duarte, brutalmente assassinato nel tentativo di difendere un amico in difficoltà", "istituita dal Parlamento nel 2024" per "contribuire a sensibilizzare l'opinione pubblica circa la necessita' di prevenire e contrastare i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo", ricorda il Capo dello Stato.
Il capo dello Stato ha visitato poi a sorpresa la scuola di Palermo "Edmondo De Amicis-Leonardo Da Vinci" nella sede di via SerradiFalco, nel quartiere Noce-Malaspina. Si è intrattenuto in particolare con i bambini della 5 C, una classe primaria multietnica, i cui alunni furono oggetto a ottobre di insulti e commenti a sfondo razzista mentre partecipavano all'iniziativa "Io leggo perché", al centro di Palermo. Tutt'altro che imbarazzati dalla presenza dell'ospite illustre (la visita è stata tenuta segreta dalla dirigente scolastica Giovanna Genco), hanno rivolto al presidente alcune domande, consegnandogli alcuni doni.
Sulla lavagna di classe spiccava un grande tricolore. I bambini hanno poi scortato il presidente nell'aula magna dove l'orchestra dei ragazzi delle classi della secondaria ha suonato due brani di Giuseppe Verdi, il coro delle Zingarelle dalla Traviata e il - "Va, pensiero" dal Nabucco. "Vivere insieme, dialogare, fa crescere, rivolgo un sentito grazie ai vostri insegnanti. Insegnare è un'impresa difficile ma esaltante", ha detto il presidente ai circa 300 ragazzi al termine dell'incontro.