La Nigeria 'maltrattata' non gioca con la Libia

1 mese fa 23

AGI - La nazionale nigeriana ha deciso di boicottare la partita di qualificazione alla Coppa d'Africa contro la Libia in programma domani a Bengasi, dopo che i calciatori delle Super Aquile hanno denunciato "un trattamento disumano" per essere stati bloccati per più di 12 ore in aeroporto dalla polizia locale, senza wi-fi e comunicazioni e senza ricevere acqua, né cibo. L'aereo della Nigeria sarebbe dovuto atterrare domenica a Bengasi ma è stato dirottato su Al Abraq che dista 230 chilometri dove i giocatori sono rimasti accampati per tutta la notte.

Il capitano, William Troost-Ekong, ha lamentato che la spedizione nigeriana è stata isolata "per fare pressione psicologica" dopo che la Libia aveva lamentato una brutta accoglienza nella gara di andata venerdì scorso in Nigeria, con l'aereo dirottato su Port Harcourt e costretto a percorrere 130 km per raggiungere Uyo senza che per ore venisse neppure fornito un pullman. "Con gli altri giocatori", ha spiegato Troost-Ekong, difensore ex Udinese che ora gioca all'Al-Kholood in Arabia Saudita, "abbiamo deciso di non giocare e abbiamo chiesto al governo di riportarci a casa, me ne sono capitante tante giocando fuori casa in Africa ma questo è vergognoso".

 

Per raggiungere Bengasi, infatti, ci sarebbero volute tre ore e mezza di pullman senza alcuna garanzia per la sicurezza. "Rispettiamo i nostri avversari quando sono nostri ospiti in Nigeria", ha assicurato il capitano, "gli errori accadono ma queste cose non hanno nulla a che fare con il calcio internazionale". La Federcalcio libica ha espresso "profonda preoccupazione" per la denuncia dei giocatori nigeriani ma ha negato che ci fosse dietro un piano per danneggiarli: "Abbiamo il massimo rispetto per la controparte nigeriana ma vogliamo rassicurarli che il dirottamento del loro volo non era voluto e i disagi sono legati a protocolli aeroportuali e a controlli di routine".

 

A protestare sui social sono stati anche altri giocatori, come Victor Boniface del Bayer Leverkusen e Ndidi del Leicester, e persino Victor Osimhen che non era convocato: "Sono deluso dal trattamento ingiusto che i miei fratelli hanno subito in Libia", ha scritto l'attaccante ex Napoli, "azioni come questa vanno contro lo spirito sportivo. Chiedo alla Caf e alle altre autorità di intervenire, perché i miei compagni di squadra sono ancora bloccati all'aeroporto in Libia". 

 

 

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