AGI - La Fondazione Joan Miró di Barcellona, istituzione leader nel mondo della cultura, celebra il suo 50esimo anniversario, con un ampio programma di mostre, concerti e tour progettati come omaggio a questo prolifico artista catalano.
"Per i popoli di domani": un anno di celebrazioni
I festeggiamenti, che si estenderanno nell'arco di un anno intero all'insegna dello slogan "Per i popoli di domani", inizieranno giovedì con la mostra "La poesia è solo all'inizio", ripercorrendo la storia di questa istituzione che dal 1975 conserva l'eredità di questo importante pittore e scultore del XX secolo.
"In 50 anni, siamo passati dall'essere il sogno di un artista all'essere un'istituzione culturale di riferimento, a Barcellona e nel mondo", ha dichiarato Marko Daniel, direttore della Fondazione Miró, illustrando la scorsa settimana il programma delle feste previste per i prossimi mesi.
L'origine della Fondazione e l'architettura
Sulla base di fotografie, planimetrie e ritagli di stampa, la mostra rievoca ciò che portò Miró (1893-1983), allora residente sull'isola di Maiorca, a riconciliarsi con la sua città natale per progettare questo spazio culturale, inizialmente chiamato Centro di Studi d'Arte Contemporanea di Barcellona.
L'architetto Josep Lluís Sert, amico intimo di Miró, fu incaricato di progettare l'edificio, una struttura all'avanguardia in cemento bianco situata sulla collina di Montjuïc, sulle alture di Barcellona, le cui forme dialogano con l'opera dell'artista catalano.
Un'alba tra le opere di Miró
Per sfruttare appieno la sua particolare architettura, la Fondazione aprirà le sue porte alle 6:00 del mattino del 15 giugno, quando i visitatori potranno apprezzare la luce dell'alba che illumina le sue opere, le pareti e gli angoli, prima di una giornata di festa popolare.
"Miró non ci ha lasciato solo un edificio, un'istituzione, una collezione magnifica e unica, ma anche un modo di guardare il mondo", ha insistito Marko Daniel, capo della Fondazione dal 2018, durante la sua conferenza stampa.
Esposizione negli Stati Uniti
Uno dei momenti più suggestivi del 50esimo anniversario si svolgerà nel mese di ottobre, con la mostra "Miró e gli Stati Uniti", dedicata al rapporto dell'artista catalano, fortemente influenzato dal Surrealismo, con questo paese che ha visitato sette volte tra il 1947 e il 1968.
La mostra includerà opere di Louise Bourgeois, Jackson Pollock e Mark Rothko. È stata l'occasione per approfondire i legami e l'influenza che il pittore, noto soprattutto per il suo periodo francese, ha avuto per molti anni sulla vita artistica americana.
"Una volta terminata qui, viaggerà verso la Phillips Collection di Washington e diventerà la più importante mostra su Joan Miró mai tenuta negli Stati Uniti", ha dichiarato Ana Ara, direttrice delle attività artistiche della Joan Miró Foundation.
Riorganizzazione della collezione
Un altro momento clou del programma si svolgerà nella primavera del 2026, con la prevista riorganizzazione delle opere della sua collezione, che ora saranno esposte tenendo conto del suo processo creativo e dell'importanza che ha attribuito allo spazio, con l'aggiunta di materiale esplicativo.
"Cercheremo di collocare il visitatore nel momento in cui Miró ha creato queste opere", ha detto Ara.
Apertura del Giardino dei Cipressi
Un'altra novità prevista per quest'anno di festa, il Giardino dei Cipressi, un'area verde ceduta alla Fondazione nel 1975 ma precedentemente inaccessibile, sarà ora aperta al pubblico dalla primavera all'autunno.
Una doppia inaugurazione
La Fondazione Joan Miró, che ospita un centro di documentazione e uno spazio riservato alla "giovane creazione", ebbe una prima inaugurazione discreta il 10 giugno 1975, poiché l'artista aveva voluto evitare la presenza di rappresentanti del regime di Francisco Franco, che si stava avvicinando alla sua fine. La seconda, più festosa, ebbe luogo nel giugno del 1976, dopo la morte del dittatore.