Il giallo dell'estate è firmato Stillitano. Torna il commissario Clodoveo nel rovente luglio del '57

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AGI - Il diavolo si nasconde nelle esitazioni. Quell'attimo che si lascia trascorrere tra qualcosa che accade sotto i nostri occhi, la possibilità di impedirlo e quel qualcosa che ci trattiene dal farlo. E sui momenti di esitazione si concentra Cristina Stillitano in 'A luglio non succede mai niente', il suo nuovo romanzo, secondo capitolo delle indagini del commissario Clodoveo - il quinto in realtà se si tiene conto dei primi 3 pubblicati solo su Amazon - pubblicato da Piemme (14 euro, 368 pagine).

 

Ritroviamo l'affascinante (e in buona parte inedita nella narrativa contemporanea) Roma degli anni '50 (siamo in particolare nel '57, l'anno di Carosello e della 500), ritroviamo la raccogliticcia 'famiglia' che si aggrappa a Clodoveo, ritroviamo il suo amore per la farmacista del quartiere che in questo episodio di arricchisce di un tormento in più.

Ma ritroviamo soprattutto quello scavo dei personaggi che è la cifra stilistica di Stillitano e il racconto di una Capitale rovente e sonnacchiosa che, come nella migliore tradizione a venire (si vedano via Poma e l'Olgiata), cova un orrendo delitto. 

 


'A luglio non succede mai niente' è un giallo avvincente e sorprendente che riesce a mescolare suspense e introspezione in maniera impeccabile. Ancora una volta si distingue per la trama ben costruita, ricca di colpi di scena e tensione narrativa, con continui capovolgimenti in un luglio apparentemente tranquillo, dove la routine estiva sembra dominare ogni cosa. La capacità di Stillitano di intrecciare le vicende dei personaggi, tutti ben caratterizzati e profondamente umani, con il mistero centrale del romanzo, è una delle grandi qualità del libro.

 

L'ambientazione estiva, con le sue giornate assolate e le notti calde, accompagna perfettamente la tensione crescente. La scrittura è scorrevole e incisiva, capace di creare un'atmosfera che alterna momenti di quiete apparente a esplosioni di suspense.

 

Stillitano si conferma una delle gialliste più dotate della sua generazione, con una padronanza notevole del genere e della scrittura, senza dover ricorrere ad ammiccamenti e con una dedizione al dettaglio storico che è solo da ammirare.

 

 

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