Il creatore delle Winx: "La nostra animazione sana, manca il mercato"

2 mesi fa 26

AGI - "La creatività c'è, ma manca il sostegno del mercato, un editore televisivo digitale che rischi in un prodotto di questo tipo, ne basterebbe uno e poi gli altri potrebbero seguire. Così si crea un cortocircuito": è la sintesi Iginio Straffi, regista e produttore, presidente di Rainbow, in un'intervista ad AGI a margine di un evento organizzato alla Mostra del Cinema. Straffi è l'ideatore del cartone animato Winx Club, un fenomeno planetario che ha toccato ben 150 Paesi e che per i suoi 20 anni di vita ha visto dedicato addirittura un francobollo.

 

"Un problema è venuto dal fatto che non c'è stato quel piccolo aiuto da parte del governo che era stato annunciato", ha spiegato il 59enne produttore marchigiano, "la Commissione cultura aveva proposto un piccolo obbligo per tutte le piattaforme: investire una parte del budget nel settore kids, come già fanno tanti Paesi europei. Ma niente da fare, per ora solo la Rai ha un piccolo budget annuale, qualcosa ha fatto Netflix che ha fatto un investimento che ha ripagato subito ma oltre a questo gli altri non investono e quindi chiaramente l'animazione italiana deve andare a trovare soldi all'estero". Aiuti che però a Straffi non sono mancati se si considera che la sua società di animazione, la Rainbow, ha chiuso il 2021 con un fatturato di 85,4 milioni di euro e un utile di 6,3 milioni.

 

"Il segreto del successo delle Winx? Penso che la formula sia quella di innovare - ha risposto - portare sul mercato un prodotto innovativo anche andando contro ai trend perchè proprio facendo qualcosa che manca si può tentare di raggiungere il successo e poi chiaramente farlo sempre con la massima cura, tecnica e attenzione e ovviamente lanciarlo con un marketing importante, come ci insegnano gli americani".

 

Ovviamente, per quanto grande, il successo delle Winx non può bastare. E così i progetti portati avanti dallo studio di animazione sono molti. Uno dei più importanti vedrà la luce a fine ottobre. "Sarà una trasposizione dei Gormiti, che noi abbiamo reinterpretato per una serie con ragazzi in carne e ossa che interagiscono con creature create in digitale - ha spiegato - si tratta di una novità per l'Europa, non solo per l'Italia. Una sfida molto importante perchè di solito queste produzioni arrivano dagli Usa o dal Giappone e hanno budget molto importanti e che noi siamo riusciti a fare con un budget più ridotto". La serie debutterà in Rai per poi arrivare anche sulle piattaforme di streaming e sarà distribuita in contemporanea in Italia, Spagna, Francia e Grecia.

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