I 90 anni di Sophia Loren, diva senza tempo

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AGI - Ambasciatrice della bellezza italiana nel mondo nonché una delle dive più amate della storia del cinema internazionale, un nome entrato nella Walk of fame: Sophia Loren compie 90 anni. Settant'anni di carriera, l'attrice italiana più premiata al mondo - ha vinto, tra l'altro, di due Oscar (uno alla carriera), 5 Golden Globe, 7 David di Donatello (più tre targhe d'oro), un premio per la miglior attrice a Cannes e a Venezia oltre a un Leone d'Oro alla carriera alla Mostra del cinema e un Orso d'Oro alla carriera al festival di Berlino - all'anagrafe Sofia Costanza Brigida Villani Scicolone, è nata a Roma il 20 settembre 1934 da Romilda Villani, insegnante di pianoforte, e da Riccardo Mario Claudio Scicolone, imprenditore nel settore immobiliare.

 

Il padre riconobbe la paternità della bambina, ma rifiutò sempre di sposare Romilda, che si occupò da sola della formazione della figlia con cui si trasferì da Roma a Pozzuoli, presso la sua famiglia, dove Sofia trascorse l'infanzia e i primi anni dell'adolescenza, durante la seconda guerra mondiale, in condizioni economiche precarie. Fu notata giovanissima a un concorso di bellezza da Carlo Ponti, che poi diventerà suo marito - per procura in Messico nel 1957 - tra mille polemiche in Italia visto che il produttore era già sposato e il divorzio non era ancora consentito. Fu lo stesso Ponti a offrirle il primo contratto e a consigliarle di usare un nome d'arte: Sofia Lazzaro prima e Sophia Loren poi.

 

 

E' con questo nome che gira le prime pellicole di successo a fianco di Alberto Sordi, interpretando 'Cleopatra' e quello di una sua sosia in 'Due notti con Cleopatra' di Mario Mattoli nel 1953. L'anno successivo l'incontro decisivo della sua carriera con Vittorio De Sica. Il grande regista e attore la diresse nel film a episodi 'L'oro di Napoli', in cui recitava al fianco dello stesso De Sica, Totò, Silvana Mangano ed Eduardo De Filippo e 'Miseria e nobiltà' di Mario Mattoli, adattamento dell'opera di Vincenzo Scarpetta, di nuovo al fianco di Totò.

 

Proprio riguardo al suo rapporto con De Sica, la Loren ha raccontato in un'intervista a Repubblica: "Devo ringraziare mio marito e De Sica. Ho cominciato dal niente. Mia madre era una povera signora, morivamo di fame e siamo andate a Roma. Senza persone che credono in te non vai da nessuna parte. Incontrai Carlo Ponti, il mio futuro marito, e mi fece conoscere Vittorio De Sica. Lo porto nel cuore - ha detto l'attrice - doveva fare 'L'oro di Napolì, stavamo nell'ufficio di De Laurentiis, non osavo dire una battuta. Capii che gli ero piaciuta dal modo in cui mi parlava: 'Siccome parto per Napoli ti faccio un provino subito, se va bene puoi fare la pizzaiola'. Mi misi a piangere. 'Domani vieni sul set'. Così fu. De Sica era adorabile, un uomo di cuore. Unico. Ha creduto in me".

 

 

 

Con De Sica girò in totale 8 film spesso in coppia con Mastroianni, costituendo uno dei sodalizi più celebri e duraturi della storia del cinema. Di Totò, invece, raccontò, così nell'autobiografia 'Sophia Loren. Ieri, oggi, domani. La mia vita', il primo incontro: "Titubante, mi ero avvicinata per presentarmi: 'Scicolone Sofia, molto onorata'. Lui era stato dolce, mi aveva sorriso e mi aveva offerto un pò del suo tempo prezioso. 'Che ci fa qui una guaglioncella come te? Da dove vieni?'. 'Sono di Pozzuoli, sono qui per fare il cinema'. 'Ah... il cinema' aveva sospirato, dedicandomi una delle sue celebri facce. Per un istante la sua ironica, irresistibile malinconia fu tutta per me. La bevvi, come un bicchiere d'acqua fresca, e mi sentii più forte. Se Totò mi stava regalando un pizzico della sua attenzione, significava che tutto era possibile. Che tutto il meglio era già qui. Ma il Principe non si era limitato alle parole - aggiunge Sophia nel libro - alla fine, intuendo ciò che avevo tentato di nascondere, mi aveva messo in mano centomila lire. Credo mi avesse letto negli occhi la fame: di cibo, di lavoro, o forse più semplicemente di cinema. Io e mammina ci mangiammo a lungo, come se avessimo vinto al lotto".

 

La prima interpretazione iconica fu in 'Pane, amore e...' del 1955, di nuovo in coppia con De Sica, stavolta solo attore. Del film di Dino Risi, quarto maggiore incasso della stagione 1955/'56, dove la Loren è una pescivendola che tenta di sedurre il maresciallo Carotenuto (De Sica) affinchè la facesse restare nella sua casa in affitto, rimane nella memoria collettiva - e nella storia del cinema - la scena del mambo ballato dalla Loren e De Sica. Gli anni '60 rappresentarono la consacrazione mondiale a diva del cinema. A Hollywood in realtà ci era già arrivata nella seconda metà degli anni '50 recitando in coppia con Cary Grant, John Wayne e Anthony Quinn. Per 'Orchidea nerà, film del 1958 con Grant, vinse il suo primo David di Donatello e la Coppa Volpi a Venezia.

 

 

A soli 26 anni è già l'icona del cinema italiano nel mondo, ma è proprio nel 1960 che arriva il ruolo della sua vita: diretta ancora una volta da Vittorio De Sica, vestì i panni di Cesira in 'La ciociara' dell'omonimo romanzo di Moravia, un'interpretazione perfetta, che le valse nel 1962 l'Oscar per la migliore attrice, il primo assegnato a un'interprete di un film non in lingua inglese. Per quell'interpretazione la Loren vinse anche il premio per la miglior attrice al festival di Cannes, il Bafta, il David di Donatello e il Nastro d'argento. Un successo enorme che le valse la copertina del numero di aprile dello stesso anno sul prestigioso 'Time'. I successi con De Sica e il sodalizio con Mastroianni si ripetono nel 1963 e nel 1964, quando ormai è una star internazionale, con 'Ieri, oggi, domanì e 'Matrimonio all'italianà, che le vale una seconda nomination agli Oscar del 1965. Entrambi con lo zampino di Eduardo: 'Adelina', il primo episodio del film del 1963, è stato scritto dal grande drammaturgo partenopeo, mentre 'Matrimonio all'italianà è la trasposizione cinematografica di 'Filumena Marturanò. Altro film che lega la Loren a De Filippo è 'Sabato, domenica e lunedì', trasposizione degli anni '90 diretta da Lina Wertmuller tratta dall'opera omonima di Eduardo.

 

L'ultimo film del trio Loren-Mastroianni-De Sica è 'I girasoli' del 1969, mentre è del 1974 l'interpretazione di Adriana de Mauro nel drammatico 'Il viaggiò, ultima pellicola di Vittorio De Sica. Con Mastroianni tornò a lavorare nel capolavoro 'Una giornata particolarè di Ettore Scola del 1977 che vinse il Golden Globe come miglior film straniero e per lei fu il sesto David di Donatello, il secondo Nastro d'argento e il primo Globo d'oro. Nel 1982, a seguito di vecchi problemi col fisco italiano, la Loren viene arrestata con l'accusa di frode fiscale. L'attrice resta in cella per 17 giorni e, solo nel 2013, la Corte di Cassazione esclude una sua responsabilità, attribuendola invece al commercialista. Nel 1991 arriva l'Oscar alla carriera e tre anni dopo Robert Altman la vuole per il suo film 'Pret à porter' dove, 30 anni dopo, in coppia ancora con Mastroianni, rimette in scena il celebre spogliarello di 'Ieri, oggi, domani' (ovviamente con esiti molto diversi).

 

Acclamata star di prima grandezza, più grande e premiata attrice italiana di sempre, nel 1999 è ovviamente Sophia Loren a consegnare l'Oscar al miglior film straniero a Roberto Benigni. Un momento che resta memorabile in cui l'attrice annuncia così il vincitore: "And the Oscar goes to... Robberto!" (con due b).  E l'attore e regista toscano raggiunge il palco dell'Academy camminando sugli schienali delle poltrone tra l'ilarità dei presenti, su tutti Steven Spielberg vincitore quell'anno per la regia di 'Salvate il soldato Ryan'. Nel nuovo millennio l'attrice gira 'Cuori estranei', diretta dal figlio Edoardo Ponti e due anni dopo 'Peperoni ripieni e pesci in faccia' di Lina Wertmuller.

 

Nel 2001 l'attrice romana di nascita ma campana d'adozione (più volte ha ripetuto con vanto: "Io non sono italiana, sono napoletana") torna in tv con le fiction televisive 'Francesca e Nunziata', sempre di Lina Wertmuller, con Claudia Gerini e Raoul Bova e 'La terra del ritornò (2004), con Sabrina Ferilli. Nel 2009, dopo diversi anni di assenza sul set, è chiamata da Rob Marshall per interpretare la madre del protagonista in 'Nine', il remake musicale di '8 1/2' di Federico Fellini. Nel 2011 a quasi 80 anni, debutta nel doppiaggio e, per la prima volta nella sua carriera, presta la voce a Mamma Topolino nel film d'animazione Disney-Pixar 'Cars 2'. La sua ultima interpretazione risale al 2020 quando è protagonista de 'La vita davanti a sé', diretta dal figlio Edoardo Ponti che le vale l'ennesimo David di Donatello. 

 

 

 

 

 

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