Gli orologi svizzeri non piacciono più, l'export in calo del 2,8%. Tutta colpa della Cina

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AGI - Le esportazioni svizzere di orologi si sono contratte del 2,8% nel 2024, attestandosi a 25,9 miliardi di franchi svizzeri (27,4 miliardi di euro), a causa di un calo di oltre il 25% in Cina. Dopo aver toccato l'anno scorso un nuovo record, l'export ha continuato a diminuire mese dopo mese, con "un'intensificazione della contrazione a dicembre", come riporta la Federazione dell'industria orologeria svizzera. Nell'ultimo mese dell'anno le vendite sono scese del 5,4%, attestandosi a 2 miliardi di franchi. Il settore del lusso è stato colpito da un calo della domanda in Cina con il rallentamento della crescita economica, la crisi immobiliare e la disoccupazione giovanile.

 

Nel 2024 le esportazioni verso la Cina sono diminuite del 25,8% e quelle verso Hong Kong del 18,7%, mentre negli Stati Uniti, dove la ripresa del settore è iniziata nel 2021 dopo lo shock della pandemia, hanno continuato a crescere registrando un incremento del 5% annuo. In Europa le vendite hanno registrato un'evoluzione più contrastante, con un calo dell'1,6% nel Regno Unito e in Italia e del 3,8% in Germania. In Francia, invece, la crescita è stata del 2,5%. Il produttore di orologi svizzero Swatch Group ha annunciato un forte calo dei risultati annuali, causato "dal forte calo della domanda di beni di consumo in Cina", ha affermato in una nota. Il gruppo, noto per gli orologi in plastica multicolore ma proprietario anche di una quindicina di altri marchi (tra cui Tissot, Longines e Omega) ha visto le sue vendite calare del 14,6% l'anno scorso. 

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