Fabi, Silvestri e Gazzè di nuovo insieme, festa grande a Roma per 50mila fan

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AGI - "Dieci anni fa abbiamo avuto una 'buona idea', grazie": Niccolò Fabi, Max Gazzè e Daniele Silvestri, hanno suonato ancora una volta insieme per il decennale dell'iniziativa che li aveva visti protagonisti nel 2014 di un lungo tour in Italia con l'album 'Il padrone della festa'. Un progetto davvero fortunato di cui il pubblico aveva tanta nostalgia a giudicare dalle oltre 50mila persone accorse al Circo Massimo. "Un miracolo", lo hanno definito loro stessi, "per tre boomer che fanno ancora musica suonata, senza trucchi di basi pre-registrate".

 

Nel concerto di tre ore il trio di cantautori ha eseguito brani di quell'album su un palco in cui troneggiava un albero, simbolo della copertina del loro disco, e pezzi di repertorio personale. La "Buona idea", parafrasando il brano di Niccolò Fabi è stata proprio quella di rimettersi insieme, forti della perfetta alchimia che li contraddistingue e celebrare quel progetto. Agli artisti sono giunti i saluti di amici e colleghi come Brunori SAS, Fiorella Mannoia, Renzo Arbore, tutti in video. Trasmesso anche un filmato che ripercorre la nascita del progetto, immagini e storie de 'Il padrone della festa'.

 

L'occasione è stata ghiotta anche per lanciare attraverso la musica inviti al cessate il fuoco come su "Io sono l'altro" o "La mia casa" in cui Silvestri ricorda che ci sono popoli che hanno perso le loro case con un chiaro riferimento al conflitto in Medio Oriente. Le canzoni in scaletta sono state 32, compresi diversi del loro repertorio individuale: nel mezzo anche la voce di Gino Strada su un cortometraggio trasmesso anche nei concerti invernali di Gazzè.

 

La folla ha cantato e ballato scatenandosi su hit come "Testardo" il cui ritornello è, come sanno bene i fan di Silvestri, decisamente liberatorio. "Un momento di alta letteratura", lo ha definito Silvestri. Cantato Cohiba, Sotto casa, Salirò, fino al trascinante "Lasciarsi un giorno a Roma" eseguito sul finale. Perchè quello era davvero il momento di lasciarsi sul suono di un concerto che sarà irripetibile.

 

"Doveva essere una festa e mi sembra sia ben riuscita", ha detto Daniele Silvestri con soddisfazione e festa era anche per Gazzè al quali il pubblico ha fatto anche gli auguri di compleanno. Fra i bis anche "A bocca chiusa" con una piccola apparizione video di Paola Cortellesi e le immagini del film "C'è ancora domani" e di Lillo, sempre in video, nelle vesti di colui che annuncia la parola di Dio in "Sotto casa". Fabi, Silvestri e Gazzè si sono divertiti, era evidente, colpiti dal mare di persone giunte a festeggiare, sicuri di aver fatto centro ancora una volta dopo tanto tempo. Peccato che finisce qui e che quello del 6 luglio sembra proprio essere stato il "compleanno" che si festeggia una volta sola. 

 

 

"Noi, musicisti l'uno per l'altro"

"Siamo ancora musicisti l'uno per l'altro". Dopo dieci anni, Fabi, Silvestri e Gazzè, sono sempre una perfetta alchimia e per celebrare questa combinazione, hanno preparato una grande festa in occasione dell'anniversario della nascita di un fortunatissimo progetto: quel trio formato dai loro cognomi, che ha spopolato in lungo e largo per l'Italia, facendo conoscere a tanti la seconda generazione della cosiddetta 'scuola romana" dei cantautori. Fabi-Silvestri-Gazzè musicisti l'uno dell'altro dunque, ancora per una notte. I fan attendevano da anni un ritorno dei tre artisti romani sul palcoscenico. Fino ad oggi, dal 2014 in poi ci sono state sporadiche incursioni nelle singole performance di ognuno ma un concerto vero e proprio, no, non c'era ancora stato.

 

E con l'evento del Circo Massimo i tre cantautori hanno voluto festeggiare, in un colpo solo, quell'idea che piacque a molti e quell'unione perfetta fra tre artisti che, parole di Gazzè, "non hanno mai discusso. Ne' prima, ne' ora". Ma come stanno i tre con dieci anni in più? "Siamo un po' invecchiati - hanno detto parlando alla stampa, seduti su un divanetto nei pressi del palco allestito al Circo Massimo - ma stiamo bene, c'è sempre ottima intesa fra noi".

 

Un concerto che è un evento unico: "Sarà una festicciola - ha scherzato Fabi, ben sapendo che ci sarebbero state 50mila persone ad applaudirli -. In realtà avevamo un bel ricordo di quello che era successo nel 2014. Anche se allora era diverso, era un altro contesto: avevamo fatto viaggi insieme, anche di solidarietà e avevamo scritto insieme. E nonostante avessimo considerato conclusa quell'avventura, questo evento è qualcosa di inedito. Sono passati dieci anni da Il padrone della festa (il nome dell'album) e questo sarà un concerto diverso. In primis perchè è una serata unica, non veniamo da due anni di lavoro insieme. Anche la scaletta è diversa. A mio gusto, questo concerto è molto più bello di quello di dieci anni fa, più ricco, più denso. Più significativo".

 

Di nuovo insieme anche se nel tempo, ognuno ha sperimentato e prodotto cose diverse riscuotendo successo ma "anche se la dimensione abituale e personale per caratteristiche e linguaggio è un'altra - ha spiegato ancora Fabi -. è un miracolo che tre persone come noi, fuori da logiche mediatiche televisive, radiofoniche, riescano a portare qui cinquantamila persone".  "E una festa - ha aggiunto Silvestri - per ringraziare chi ha continuano a comprare e sentire la nostra musica. Ed è un po' un richiamo del 'vaccino' che facemmo all'epoca. Di quella che fu una specie di terapia".

 

Ognuno dei tre ha tirato fuori altre caratteristiche individuali nel tempo. Ma dopo questo concerto che succede? "Voglio andare in pensione - ha ironizzato Gazzè -. Pensavo di passare i prossimi 20 anni a fare musica per hobby, non voglio fare nulla che non rispecchi quello che sono io in quel momento. E comunque - ha aggiunto riferendosi al concerto - questi per me sono gli stimoli giusti che mi danno gratificazione e inducono a fare altre cose. E' una iniezione di stimoli. Per me questo progetto è una grande gioia, una grande motivazione. Per il resto, nella mia vita vorrei fare quello che sento. Non mi interessa, non ho bisogno di arrampicarmi o sgomitare...non fa parte di noi tre questo modo di fare, e questo è il motivo per cui facciamo questa cosa insieme. Siamo abbastanza in sintonia su certi punti di vista. Questo concerto diventa una sorta di carica, di bevanda energetica".

 

Secondo Silvestri, nonostante in dieci anni ognuno ha accumulato un'esperienza diversa, è importante e bello il fatto che "i nostri aspetti caratteriali sono rimasti perfettamente compatibili e questa è la dinamica che ci lega". E' proprio un fatto di 'complementarietà' caratteriale fra persone intelligenti - ha detto Fabi - di consapevolezza della propria identità. Nessuno invade mai la sfera dell'altro, lo spazio di palcoscenico. Quando uno suona i pezzi degli altri due, lo fa nella stessa maniera dei suoi, con la stessa intensità. C'è stata in questi giorni di prove una dedizione a queste canzoni come se dovessimo fare una lunga tournèe. E' l'aspetto più bello. Sicuramente noi rappresentiamo un mondo meravigliosamente anacronistico rispetto ad altri".

 

Tre ore di concerto e una lunga scaletta per una scelta, ha detto Gazzè, che "è stata complicata: sono diverse ore di concerto. Le scelte sono fatte anche cercando un equilibrio. Abbiamo fatto un mix del il Padrone della Festa, e altre del repertorio di ognuno di noi. Il fatto di interagire fra le nostre canzoni, di scambiarci le strofe e di essere ognuno musicista dell'altro è qualcosa di molto bello. Questa cosa è rimasta, come dieci anno fa".

 

Sulla scaletta, ha aggiunto Silvestri - "abbiamo cominciato a ragionarci molto tempo fa. C'è un brano per esempio, che per noi è inedito anche se fa parte dell'album de Il padrone della Festa, e che chiude il concerto, ma che non abbiamo mai suonato, e che è Giovanni sulla Terra. In generale, poi abbiamo attinto al repertorio di ognuno dei tre negli anni successivi". Sul palco i tre artisti sono accompagnati dagli stessi musicisti di dieci anni fa. Fabi, Silvestri e Gazzè vengono dal famoso Locale di via del Fico a Roma, 'luogo' storico della capitale di 180 metri quadrati con un piccolo palcoscenico dove è cresciuta un'intera generazione di musicisti e attori.

 

"Fu una coincidenza fortunata condividere quel posto. Oggi c'è un modo diverso di fare musica - ha commentato Fabi - Ora c'è una tecnologia diversa, si è più indipendenti a livello creativo e si perde fisicità. E' indubbio che non viene vissuta come priorità la volontà di condividere un palcoscenico per provare". I cantautori di oggi? "Ce ne sono tanti - ha affermato Silvestri - nella mia esperienza personale, vedo bene Fulminacci non a caso ci ho collaborato più volte e ci vedo affinità". Tornare a Sanremo? Non è nei progetti dei tre. Ad aprire il concerto Daniela Pes, Emma Nolde e Anna Castiglia, nello spirito di condivisione che ha sempre legato Fabi, Silvestri e Gazzè alla musica. Per l'occasione, al Circo Massimo è stato allestito un villaggio, con un'area dedicata alle famiglie e laboratori per bambini.

 

"Abbiamo un pubblico che ha figli - ha spiegato Fabi - e abbiamo pensato di limitare al massimo i disagi. Tanti piccoli accorgimenti come area per i piccoli, prezzo calmierato dell'acqua... Insomma, abbiamo pensato di curare il pubblico. Qualcuno magari non sarà contento ma abbiamo fatto del nostro meglio". Gli amici ci sono attraverso contributi video, compreso il Cuamm, da cui tutto partì ispirando il Padrone della Festa e in particolare il brano Life is Sweet. E da tutto questo, oltre a un'edizione speciale del disco "Il padrone della festa" uscita nel giugno scorso, spunterà magari un video live.

 

"Stiamo riprendendo il concerto - ha detto Fabi - cosa ne faremo poi vedremo, valuteremo il materiale e decideremo. Quello che vale la pena di raccontare è il percorso di sopravvivenza del progetto. Di tre extraterrestri", "Di tre boomer", ha aggiunto Gazzè. Un esempio, "magari da lasciare agli emergenti - ha concluso Fabi - dopo aver attraversato uragani, tempeste, scossoni del mondo della canzone, industria, siamo qui conservando però una fedina 'penale' della musica abbastanza intonsa". 

 

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