AGI - Tra il 3 e il 5 luglio nell'ambito dell'Estate romana 2025 sulla spiaggia di Ostia Ponente si terrà un Festival di poesia (o dei poeti) ispirato a un evento avvenuto sempre sul litorale romano tra il 28 e il 30 giugno 1979 quando sulle dune di Castelporziano si svolse il Festival internazionale dei poeti. Un evento ispirato agli happening americani con protagonisti i poeti della Beat generation (non a caso tra gli ospiti i più importanti poeti di quella generazione, Lawrence Ferlinghetti e soprattutto Allen Ginsberg). Un evento di cui ci sono testimonianze filmate perché nel 1980 la Rai produsse e mandò in onda il docufilm di Andrea Andermann 'Castelporziano Ostia dei poeti'.
Un evento ispirato alla Beat generation
Il festival fu organizzato da Ulisse Benedetti (direttore dell'associazione Beat '72), Simone Carella e Franco Cordelli, con il sostegno dell'assessorato alla Cultura del Comune di Roma, guidato allora da Renato Nicolini (l'inventore dell'Estate romana). Voleva essere una sorta di 'Woodstock della poesia' (seppure con dieci anni di ritardo sull'evento musicale americano) con una nutrita partecipazione popolare oltre che con alcuni dei nomi più importanti della poesia italiana e internazionale del tempo - da Dario Bellezza a Dacia Maraini, da Victor Cavallo a Nico Orengo, da Aldo Piromalli a Fernanda Pivano e Amelia Rosselli, oltre a William Burroughs ed Evgenij Evtuenko - ma in definitiva ebbe un esito caotico e quasi comico.
Il caos sul palco
Dario Bellezza litigò con il pubblico che non lo applaudiva, Dacia Maraini riuscì a proferire solo un verso tra i fischi e poi rinunciò tra gli applausi, mentre molti giovani improbabili poeti vollero salire sul palco e recitare i loro versi. Ricordano i presenti che a un certo punto apparve persino un'enorme pentola col minestrone e infine il palco collassò sulla sabbia.
Il racconto di Carlo Verdone
Carlo Verdone ha raccontato a Roberto D'Agostino e Marco Giusti nel documentario 'Roma, santa e dannata' di essere arrivato nel momento in cui "il povero Dario Bellezza veniva lapidato da fischi senza motivo: stava dicendo una poesia. Evidentemente la poesia non piaceva - ha raccontato Verdone - e gli dicevano: 'Vattene! Te ne devi andare!'. C'è stata una litigata tra Dario Bellezza e il pubblico che criticava i suoi versi e alla fine Dario Bellezza se n'è andato". L'episodio raccontato da Verdone è visibile nel documentario di Andrea Andermann dove si vede Bellezza che prima di andarsene si rivolge verso il pubblico dicendo: "Siete delle persone volgarissime e immonde, siete dei fascisti e non rispettate la poesia!".
Un evento memorabile
Il tutto poco prima dell'arrivo del minestrone e del crollo del palco. Fu comunque un evento memorabile, nel bene o nel male. C'è chi lo definì "mito riuscito, magia mediterranea irripetibile" e chi parlò di "vittoria dell'effimero, dello spettacolo trash". Da allora sono passati 46 anni e quel mondo non esiste più. E sicuramente neppure quei poeti e quel fermento culturale.