Il 10 marzo del 1985 usciva, dopo anni di concerti in giro per l'Italia, l'attesissimo album d'esordio dei Litfiba dal titolo “Desaparecido”. Il disco della band fiorentina guidata da Piero Pelù è diventato uno degli album più iconici della new wave italiana degli anni 80 capace di influenzare completamente le produzioni musicali in Italia degli anni successivi.
Si trattava di un lp con otto tracce con testi impegnati contro la guerra e l'oppressione dei popoli. “Desaparecido” è, inoltre, il primo album della ‘Triologia del Potere' dei Litfiba che si completerà con i lavori “17 re” del 1986 e “Litfiba 3” del 1988.
A 40 anni da quell'esordio ne parliamo con il giornalista e scrittore Donato Zoppo, autore di “Eroi nel vento: i quarant'anni di Desaparecido dei Litfiba!”, in uscita mercoledì 5 febbraio per Aliberti Compagnia Editoriale.
“Desaparecido rappresentò sicuramente una grande novità nel panorama musicale italiano – sottolinea Zoppo in un'intervista all'AGI - con un inevitabile ritardo si portava anche all'attenzione del pubblico italiano il post-punk, la Dark New Wave. Era la dimostrazione che anche in Italia poteva esistere un certo tipo di musica come i Cure, i Joy Division, i Simple Minds e gli U2”.
Per ripercorrere gli anni dell'album d'esordio dei Litfiba, nato nella celebre cantina di Via de' Bardi 32, Donato Zoppo ha intervistato tutti i protagonisti di quell'avventura a partire dal frontman Pelù, al chitarrista Ghigo Renzulli, il bassista Gianni Maroccolo, Antonio Aizzi, Francesco Magnelli. Ma anche chi ha creduto al progetto sin dagli inizi come il produttore Alberto Pirelli e il manager Bruno Casini.
“Una delle chiavi del successo di questo lavoro – ha aggiunto lo scrittore Donato Zoppo – sta anche nel fatto che si tratta di un disco di un gruppo che era composto da cinque musicisti tutti bravi e con personalità diverse ma che avevano trovano l'equilibrio. Il disco esce dopo cinque anni di attività molto forte sui palchi. I Litfiba erano all'epoca attivissimi nei live e concerti sin dal dicembre del 1980”.
Altro punto fondamentale è costituito dalla città di Firenze che in quegli anni era la fucina di nuovi talenti in campo musicale con gruppi come i Diaframma di Federico Fiumani, i Neon, i Moda e tanti altri.
“Possiamo dire che Firenze è la città simbolo degli anni 80 – ha spiegato Zoppo – così come Genova negli anni 60 era la città simbolo dei cantautori. I Litfiba riuscirono ad emergere anche grazie ad un bravo manager come Bruno Casini che di quella stagione fiorentina fu uno dei più attivi, e non solo in ambito musicale ma anche delle arti. I Litfiba erano pienamente calati in quella realtà artistica di cui Firenze divenne protagonista”.
“A differenza di altri gruppi i Litfiba riuscirono a imporsi anche perché erano la band più completa – ha proseguito – e forse anche i meno radicali. I Diaframma erano conosciuti come un gruppo di culto, per pochi, i Neon, invece, erano dei grandi pionieri dell'elettronica. Ma, inoltre, i Litfiba avevano una figura come Piero Pelù che sul palco faceva senz'altro la differenza”.
“Nei primi lavori dei Litfiba possiamo notare un linguaggio esoterico e mistico che affascinava – evidenzia ancora Zoppo – dopo la band ha scelto di rivolgersi ad un pubblico più ampio facendo altre scelte. Ma possiamo dire che un disco come ‘Terremoto' è comunque un signor disco rock”.