E se il prossimo James Bond avesse il genio di Christopher Nolan?

2 giorni fa 12

AGI - "Chris è uno dei più grandi registi di oggi e ha mostrato interesse" per dirigere il prossimo film di James Bond. Lo afferma Charles Roven storico produttore di Christopher Nolan con cui ha vinto l'Oscar per Oppenheimer a proposito dei rumor che lo vorrebbero dietro la macchina da presa del prossimo James Bond.

"Ne abbiamo parlato. Non so a che punto siano le conversazioni con la produzione, ma non mi sentirei mai di escludere questa possibilità. Se lui ed Emma dovessero farlo, io sarei con loro e sarei il primo a volerlo vedere realizzato".

Premio alla carriera

 

 

Charles Roven è tornato in Italia dopo dodici anni, ospite del Taormina Film Festival, dove riceverà un premio alla carriera dalle mani di Henry Cavill. Charles Roven, produttore e mente dietro successi come la trilogia del Cavaliere Oscuro, American Hustle e Man of Steel, si racconta in un'intervista all'AGI, tra successi personali, bilanci e lo stato di salute del cinema. "Amo il cinema italiano - racconta - è meraviglioso essere di nuovo qui. L'ultima volta risale a 12 anni fa, proprio per la première di Man of Steel, che tra l'altro stasera verrà nuovamente mostrato al pubblico. È un po' un déjà-vu. Henry sarà con me per consegnarmi il premio, è davvero speciale".

Sfide per un produttore

Ma qual è oggi la più grande sfida per un produttore? "Le sfide sono sempre state le stesse - risponde - al di là delle innovazioni tecnologiche, tutto torna alla qualità del contenuto. Se non c'è una buona storia, nulla funziona". Roven ha vinto l'Academy Awards, ma non ha dubbi su cosa lo renda più orgoglioso: "Vincere un Oscar è straordinario, ma la mia più grande soddisfazione è vedere il pubblico emozionarsi con qualcosa che ho contribuito a creare. Quando qualcuno mi dice: 'Ho visto il tuo film 17 volte', è lì che capisci di aver lasciato un segno".

Collaborazione con Nolan e Thomas

Sul lavoro con Christopher Nolan e la moglie Emma Thomas per Oppenheimer, Roven parla di una "meravigliosa reunion". "Non lavoravamo insieme da anni, dai tempi di Man of Steel. Tornare con loro per Oppenheimer è stato speciale. È nato tutto da una conversazione casuale: 'Che ne pensi?'. E da lì è partito tutto".

Cinema supereroistico

Parlando del presente del cinema supereroistico, il produttore non nasconde le difficoltà di un genere che lui aveva contribuito a cambiare con la trilogia del Cavaliere Oscuro: "Il problema non sono i supereroi in sé, ma il modo in cui si raccontano le storie. La trilogia del Cavaliere Oscuro funzionava perché non c'erano 'super-poteri': erano tutti esseri umani, vulnerabili, che potevano morire. Oggi è sempre più difficile essere originali nei cinecomic, ma è lì che ci si gioca tutto".

Dazi all'industria cinematografica

Infine, sul tema dei dazi all'industria cinematografica ventilati da Donald Trump, Roven è netto: "Non capisco il senso di queste tariffe. Realizziamo film negli USA, con talenti americani, ma beneficiamo di incentivi anche in altri paesi, Italia inclusa. E poi gran parte degli incassi globali arriva proprio dagli Stati Uniti. Quindi perché penalizzare la circolazione di questi contenuti? Non ha senso economico".

 

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