AGI - Tokyo ha guidato un crollo dei titoli azionari asiatici, mentre lo yen ha toccato un massimo da sei mesi dopo che i deboli dati sull'occupazione degli Stati Uniti hanno alimentato i timori di una recessione nella prima economia mondiale e hanno fatto aumentare le scommesse su diversi tagli dei tassi di interesse della Federal Reserve. Il sell-off ha fatto seguito a un'altra pesante giornata di perdite a Wall Street, dove i pesi massimi del settore tecnologico, tra cui Amazon e Microsoft, hanno subito il contraccolpo a causa dei timori che il rally di quest'anno, alimentato dall'intelligenza artificiale, possa essere stato esagerato.
Il rapporto sul lavoro Usa venerdì scorso ha mostrato che l'economia statunitense ha creato solo 114.000 posti di lavoro il mese scorso, in netto calo rispetto a giugno e molto meno del previsto, mentre il tasso di disoccupazione è salito al livello più alto dall'ottobre 2021. La notizia è arrivata un giorno dopo i dati poco brillanti sulle fabbriche che hanno alimentato i timori che i funzionari della Fed abbiano mantenuto troppo a lungo i costi di finanziamento ai massimi di due decenni. Ciò ha portato a speculare sul fatto che l'economia potrebbe subire un atterraggio duro e cadere in recessione.
Il record negativo
Le azioni di Tokyo sono crollate di oltre il 10% negli scambi pomeridiani, appesantite dalla ripresa dello yen e dai pessimi dati sull'occupazione negli Stati Uniti che hanno alimentato i timori di recessione. L'indice di riferimento Nikkei 225 è crollato del 10,01% (3.595 punti) a 32.314,40, mentre il più ampio indice Topix ha perso il 10,49% a quota 2.271,33. Si tratta del più grande crollo in un solo giorno dal tonfo di 3.836 punti, pari al 14,9%, del "lunedì nero" dell'ottobre 1987