Cresce il mercato della birra italiana, il Varesotto tra le sue “culle” storiche

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AGI - Crescono gli acquisti di birra nel 2024 con un aumento in volume del 2% che rappresenta un segnale positivo per un comparto che sta puntando sul consumo consapevole e sul legame col territorio a partire dalle esperienze di filiera corta dal campo al bicchiere. E' quanto emerge da una analisi di Coldiretti e Consorzio Birra Italiana su dati ismea relativi ai primi nove mesi. Dati in cui si legge l'impatto positivo di alcune misure adottate, a partire dalla riduzione dell 'accisa per i piccoli birrifici artigianali, entrata in vigore dal 1° gennaio 2025.

Il legame tra il Varesotto e la birra è storico: ne è accertata la conoscenza da parte dei celti della civilità di Golasecca (le tracce più antiche che attestano la presenza della bevanda sono state trovate a Pombia, poco oltre il confine con la vicina provincia di Novara), mentre nell'Ottocento in Valganna Giacomo Poretti produsse la prima birra Pilsner italiana. Altro dato curioso rimanda al Ducato di Milano e al matrimonio di Ludovico il Moro che, per festeggiare, fece distribuire birra gratis ai propri sudditi.

La riduzione dell'accisa per i piccoli birrifici artigianali, entrata in vigore dal 1° gennaio 2025, è uno dei provvedimenti fortemente sostenuto da Coldiretti e dal Consorzio Birra Italiana e passato grazie all'impegno dell'onorevole Carloni e dei parlamentari che hanno lavorato sull'emendamento, e del Ministero dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare. Ma un sostegno importante al settore potrebbe venire anche dal prossimo arrivo della legge sulla birra agricola.

Quella della birra artigianale è una realtà in forte ascesa nei gusti degli italiani, con quasi 1200 birrifici attivi in tutta Italia, spesso guidati da giovani, di cui circa ¼ è agricolo, ovvero produce da sé le materie prime necessarie, secondo l'analisi del Consorzio Birra Italiana, con una percentuale in costante crescita.

La birra artigianale è entrata sempre più nelle case degli italiani, con una produzione di 48 milioni di litri, di cui quasi 3 milioni di litri destinati all'export e, un valore di oltre 430 milioni di euro sul mercato del fuori casa, garantendo 92.000 posti di lavoro tra addetti diretti e indiretti.

L'obiettivo di Coldiretti e Consorzio Birra Italiana è quello di promuovere una ulteriore crescita del settore puntando sull'ampliamento della disponibilità di materia prima italiana, a partire dall'orzo, oltre che del luppolo, favorendo le condizioni per una diffusione di questo tipo di coltivazioni come base indispensabile per incrementare la produzione di birra 100% Made in Italy.

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