AGI - Il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha incontrato oggi una delegazione del mondo del cinema per presentare il nuovo decreto di riforma del tax credit, entrato in vigore con la pubblicazione sul sito del Ministero. All'incontro, cui hanno partecipato anche la Sottosegretaria Lucia Borgonzoni e il Direttore Generale Cinema Nicola Borrelli, erano presenti esponenti di spicco del settore tra cui Claudio Santamaria, Giuseppe Fiorello, Vittoria Puccini e Andrea Occhipinti.
Obblighi del decreto
Il provvedimento mira a correggere le distorsioni e a introdurre maggiore equità ed efficienza nell'uso delle risorse pubbliche destinate all'industria cinematografica e audiovisiva. Tra le novità principali, il decreto introduce due obblighi fondamentali per i beneficiari del credito d'imposta.
Il primo riguarda la trasparenza: per garantire una maggiore tracciabilità dei costi, fatture e documenti di spesa superiori a 1.000 euro dovranno riportare esplicitamente il titolo dell'opera di riferimento, superando la precedente attestazione del revisore dei conti.
Il secondo è un obbligo di reinvestimento. I produttori che beneficiano del tax credit dovranno reinvestire, entro cinque anni, una quota dei proventi dell'opera finanziata per sostenere la produzione o la distribuzione di "opere difficili". Rientrano in questa categoria i documentari, i cortometraggi, le opere prime e seconde, i film di giovani autori e le opere di animazione con difficoltà a reperire fondi privati. Sono classificate come tali anche le opere con budget inferiori a 3,5 milioni di euro (1 milione per i documentari e 200.000 euro per i corti) o con una distribuzione limitata a meno del 20% degli schermi.
Il decreto inasprisce anche le sanzioni: chi rilascia dichiarazioni mendaci o non rispetta l'obbligo di reinvestimento sarà escluso dal tax credit per cinque anni.
Reazioni della delegazione
La delegazione del cinema ha preso atto con favore del rafforzamento della Direzione Generale, auspicando un'accelerazione delle procedure in sospeso, come i contributi automatici. Tra le proposte avanzate, la creazione di tavoli tecnici per introdurre controlli di qualità e tetti all'accumulo del credito, la vigilanza sugli obblighi di investimento di TV e piattaforme, e misure a sostegno dei lavoratori, tra cui un bonus una tantum e l'abbassamento dei requisiti per l'anno contributivo pensionistico.
Gli esponenti della delegazione hanno parlato di "rinnovato dialogo" per superare la criticità del settore, sottolineando come i ritardi nei pagamenti abbiano costretto molte imprese a onerosi indebitamenti.
Conclusione
Il Ministro Giuli ha sottolineato come il dialogo abbia prevalso su "sterili contrapposizioni", permettendo di condividere una riforma attesa per correggere un sistema "costoso, inefficace e inefficiente". Anche la Sottosegretaria Borgonzoni ha parlato di un "momento chiarificatore", ribadendo l'impegno a proseguire l'ascolto del settore per correggere le storture a vantaggio di chi vi opera con passione.