Bach, si alla boxe ai Giochi 2028 ma a certe condizioni

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AGI -  Il presidente del Cio, Thomas Bach, ha affermato che il pugilato dovrebbe essere presente anche alle Olimpiadi di Los Angeles del 2028 malgrado le polemiche sul genere delle pugili Imane Khelif e Lin Yu-ting, ma ha invitato il mondo della boxe a fare ordine al suo interno. Alla domanda in conferenza stampa se sia favorevole a mantenere questo sport tra quelli olimpici, Bach ha replicato: "Molto chiaramente si', il pugilato è uno degli sport più globali e ha alti valori sociali". Tuttavia il numero uno del Cio ha auspicato una nuova governance: "Vogliamo la boxe nel programma olimpico ma a Los Angeles potrà essere presente solo se abbiamo un partner affidabile e quindi ora le federazioni pugilistiche nazionali devono fare una scelta, dipende da loro".


Chiara l'allusione di Bach allo strappo tra Comitato olimpico internazionale e Iba, l'associazione che guida la boxe Elite: "Se vogliono che i loro atleti vincano medaglie alle Olimpiadi in una competizione equa, con una federazione internazionale con una buona reputazione, con una buona 'governance' e una chiara politica antidoping, allora devono trovare una federazione internazionale che sia partner per il Cio".

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