AGI - “Deve esserci una pace giusta e duratura”, occorre “far prevalere il diritto internazionale”, Kiev ha dimostrato “di voler affrontare le occasioni di confronto”, oggi “è cruciale” far capire che l’Ucraina “non è sola”. È il messaggio lanciato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento alla Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina in corso alla ‘Nuvola’ di Roma. “Questo messaggio è il primo significato di questa conferenza. L’elevato livello di partecipazione all’evento di oggi dimostra la vicinanza della comunità internazionale a Kiev, con rappresentanti di un gran numero di Paesi, di oltre 30 organizzazioni internazionali, di centinaia tra aziende, autorità locali, società civili, ambienti accademici.”
Dal palco del centro congressi, il capo dello Stato ha sottolineato l’urgenza di una soluzione fondata sulla legalità e sulla responsabilità condivisa: “Auspichiamo che il principio di buonafede prevalga, al fine di ripristinare la pace. Una pace che sia giusta, complessiva, condivisa e duratura. Pace non sarebbe la resa alla sopraffazione del più forte.” “Far prevalere il diritto internazionale riflette il comune sentire dell’umanità. Non è un esercizio astratto o utopico.”
Nel corso del suo intervento, il presidente ha voluto ribadire anche il ruolo dell’Unione europea: “L’Unione europea, ribadendo la sua stessa ragion d’essere contro politiche di potenza, è chiamata a ribadire la volontà di sviluppare un mondo interconnesso, sicuro, prospero, libero.” Il sostegno all’Ucraina e al suo percorso verso l’Europa resta un punto fermo: “Nel suo proiettarsi verso il domani Kiev può contare, desidero ribadirlo, al sostegno corale alla sua scelta europea. Obiettivo a cui puntare nonostante le difficili condizioni.” “Non possono esser cinismo e indifferenza a guidare i comportamenti delle nazioni.”
Secondo il capo dello Stato, la conferenza rappresenta un passaggio cruciale anche per il rafforzamento del legame tra i Paesi partner: “Crediamo convintamente nell’iniziativa sulla ricostruzione” dell’Ucraina. “So che la prima giornata di lavori è stata intensa e ha visto già scambi seri e interessanti.” E ancora: “È stato un esercizio coinvolgente aver organizzato insieme all’Ucraina questa conferenza. È uno sforzo ampiamente condiviso che ha visto tanti Paesi lavorare in maniera corale. Crediamo convintamente in questa iniziativa insieme ai partner internazionali che hanno sostenuto in questi anni e sostengono, saldamente, il popolo ucraino e a impostare il processo di ripresa e di ricostruzione del loro Paese.”
Mattarella ha poi ribadito con forza che il conflitto riguarda tutta la comunità internazionale: “Non ci stancheremo di ripeterlo: una pace giusta, complessiva, condivisa, duratura. Non sarebbe pace la resa alla sopraffazione del più forte. Una pace apparente, a condizioni ingiuste, ha sempre vita breve. Ecco perché questa guerra riguarda l’intera comunità internazionale”. Infine, un monito contro ogni tentazione di ritorno alle logiche del passato: “Le volontà di sopraffazione da parte di potenze più armate per imporre il proprio dominio agli altri popoli, con politiche anacronistiche di aggressione, esprime la parte sbagliata della storia". Per poi concludere: "Compito degli Stati, della società civile, del mondo della cultura e della economia è non arrendersi alla deriva che pare voler alimentare una frenesia per smantellare ogni limite, anche quelli posti al termine della seconda guerra mondiale, alla ferocia dei conflitti.”
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