Marche e Puglia i nodi del centrosinistra. Il M5s attende Ricci

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AGI - Il Movimento 5 Stelle attende che sia l'ex sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, a chiarire la sua posizione alla Procura. Un appuntamento fissato per il 30 luglio, ma che non segna per il Movimento una 'deadline'. Da Campo Marzio emerge la volontà di prendersi tutto il tempo necessario per capire se sarà possibile continuare a sostenere il candidato dem o se le contestazioni mosse contro Ricci siano tali da essere incompatibili con quelli che il Movimento considera suoi valori fondanti: trasparenza e legalità.

La risposta di Matteo Ricci e la posizione del Movimento

L'ex sindaco di Pesaro, nel corso di un incontro pubblico, manda tuttavia un segnale preciso: "I Cinquestelle hanno giustamente chiesto di vedere le carte, cosa che ho fatto. Ho spiegato le mie ragioni. Non credo di dover prendere lezioni di onestà da parte di nessuno, su questi temi abbiamo gli stessi valori. In quindici anni di attività politica non ho mai avuto problemi". Parole che i Cinque Stelle non considerano ostili. In ogni caso, niente fretta, viene ribadito, non c'è una deadline e non viene esclusa nessuna ipotesi: la linea rimane quella dell'attesa e della valutazione politica, consapevoli che quello che si decide di fare nelle Marche potrebbe avere, in un modo o nell'altro, ricadute a livello nazionale.

Nodi nel PD: attesa per Decaro in Puglia e tensioni interne

Le Marche, tuttavia, non sono l'unico nodo emerso nelle ultime ore. In ambienti parlamentari dem cresce l'attesa per Antonio Decaro. L'ex sindaco di Bari non ha ancora dato ufficialmente la disponibilità a candidarsi alimentando le voci che sia già partita la ricerca di un sostituto. Si dice pesi, in questo senso, le candidature di Nichi Vendola e Michele Emiliano nelle liste del centrosinistra. Decaro, secondo questa tesi, mal tollererebbe la presenza accanto a lui di due pesi massimi della politica pugliese e nazionale. Tuttavia, fonti parlamentari del Pd si mostrano fiduciose sul fatto che alla fine sia proprio Decaro a correre per la Regione Puglia. Anche perché, viene spiegato, nel caso in cui l'europarlamentare dovesse rinunciare si aprirebbe un problema politico nel Partito Democratico, come viene sottolineato.

La candidatura di Decaro e le dinamiche interne al PD

Il ragionamento è che la candidatura di Decaro al Parlamento europeo, dove è stato eletto con cinquecentomila voti, non nasce dal nulla, ma è fortemente voluta dalla stessa Schlein in attesa di poter schierare il campione di preferenze in Puglia. "Serebbe un 'no' alla segretaria", ribadisce un dirigente Pd per il quale quella di Decaro, "non è una ipotesi di candidatura, quanto una candidatura già fatta". Al momento, però, Decaro cincischia. A scandagliare fonti parlamentari del Pd, però, alla base del niet nei confronti di Emiliano ci sarebbe anche il ricordo di quanto avvenuto a marzo 2024, in piena campagna elettorale, quando su un palco a Bari il presidente della Puglia raccontò a modo suo l'esordio di Decaro come assessore: "L'antimafia di Antonio Decaro comincia così: bussa alla porta, entra bianco come un cencio e mi dice che qualcuno gli aveva messo una pistola dietro la schiena a piazza San Pietro...Stava facendo i sopralluoghi per la ztl di Bari vecchia. Io lo presi, in due andammo alla casa del boss di quel quartiere, e io gli dissi: questo ingegnere è assessore mio e se ha bisogno di assistenza te lo affido". Una gaffe che Decaro non avrebbe mai del tutto digerito.

Emiliano e Decaro, sensibilità diverse e coabitazione politica

Nonostante questo, viene ricordato in ambienti dem, il governatore uscente è pur sempre una riserva di consenso molto appetibile, visti anche i suoi dieci anni in Regione. E, se è vero che i due sono divisi da sensibilità diverse - Emiliano più vicino alle posizioni della sinistra dem, Decaro a quelle dei riformisti del partito - i due condividono origini e una lunga coabitazione politica. Lo ha ricordato anche Francesco Boccia intervenendo alla assemblea del Pd Puglia: "Oggi, da questa Assemblea, lanciamo una sfida che parte dall'unità del centrosinistra. Noi rivendichiamo con orgoglio le grandi storie da cui veniamo in Puglia: la rivoluzione gentile di Nichi Vendola e quella dirompente di Michele Emiliano. Due stagioni diverse, un unico orizzonte: cambiare il Mezzogiorno mettendo al centro le persone, i diritti, la dignità", ha detto il presidente dei senatori dem: "E la stessa cosa è avvenuta negli ultimi dieci anni in Campania con Enzo De Luca che aveva ereditato dalla destra una regione dissanguata e in ginocchio. Oggi siamo pronti a scrivere una nuova storia".

Prospettive future e la situazione in Toscana

La coabitazione fra Decaro ed Emiliano, d'altra parte, potrebbe essere breve: Emiliano, viene sottolineato, con ogni probabilità si ritroverà in Parlamento già nel 2027. Questo Decaro lo sa, come sa che senza di lui la partita in Puglia si riaprirebbe con solide chance di vittoria per il centrodestra. Meglio vanno le cose in Toscana, dove Eugenio Giani ha già rotto gli indugi e si attende solo la direzione regionale del partito - probabilmente dalla prossima settimana - per 'investirlo' della seconda candidatura.

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