L'inaspettato ritorno sul ring di Manny Pacquiao

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AGI - Trent’anni dopo i suoi esordi tra i professionisti, Manny Pacquiao sfida il tempo e il campione WBC dei pesi welter, Mario Barrios, sabato a Las Vegas, dove spera di aggiungere un altro capitolo glorioso alla sua carriera già leggendaria, anche a costo di mettere a rischio la propria salute. Se dovesse vincere sul ring della MGM Grand Garden Arena, il filippino diventerebbe, a 46 anni, il secondo campione del mondo più anziano della storia, ancora lontano però dall’americano Bernard Hopkins, che ha mantenuto il titolo fino a oltre 49 anni.

Ma Pacquiao, che ha collezionato cinture in otto categorie di peso diverse, si è posto come sfida finale quella di aggiungere un nuovo record: quello della longevità. "Il mio obiettivo è essere il campione più anziano e ritirarmi da tale", ha dichiarato Pacquiao, per il quale "questo incontro è molto importante, perché entra nella storia". Il pugile, che beneficia di una deroga della WBC che consente ai suoi ex campioni di combattere per un titolo anche dopo il ritiro, dovrebbe guadagnare tra i 5 e i 10 milioni di dollari per questo ritorno, quattro anni dopo la sua ultima apparizione sul ring, quando aveva perso la cintura WBA dei welter contro il cubano Yordenis Ugas ai punti.

"La boxe mi è mancata", ha confessato, ma questa lunga assenza "è stata benefica per me: ho lasciato riposare il mio corpo per quattro anni", ha detto, rispondendo così agli scettici che non lo vedono in grado di competere con Barrios, di 16 anni più giovane e nel pieno della forma, anche se il messicano arriva da un pareggio contro il connazionale Abel Ramos lo scorso anno. Anche Freddie Roach, lo storico allenatore di Pacquiao, che sarà di nuovo al suo angolo sabato, non era entusiasta di questo ritorno. "Non voglio davvero vederlo tornare, perché penso che sia già stato straordinario. Ha già fatto tutto quello che poteva fare", aveva detto a maggio.

Scommesse e previsioni

I bookmaker danno favorito Barrios, che potrebbe infliggere a Pacquiao la nona sconfitta della carriera, nel suo 73° combattimento. "Non mi dispiace essere sfavorito. È già successo molte volte. Riesco sempre a sorprendere", ha detto Pacquiao questa settimana a Las Vegas, affermando che "il fuoco nei miei occhi e nel mio cuore brucia ancora". Resta da vedere se il suo pugno, la velocità delle braccia e soprattutto il fiato reggeranno la distanza. Anche se i suoi sostenitori sottolineano che il suo fisico è ancora scolpito, la storia del pugilato è piena di veterani che, pur apparendo in forma durante la preparazione, non hanno poi retto contro avversari molto più giovani la sera del match.

Pacquiao assicura che le preoccupazioni sul suo ritorno sono esagerate e che la sua famiglia lo ha sostenuto nella decisione di tornare sul ring. "Apprezzo la preoccupazione nei miei confronti", ha detto all’AFP. "Ma le uniche persone che contano davvero sono i membri della mia famiglia. Loro hanno visto come mi muovo, come mi alleno, come sto. Mi sostengono perché vedono in me il Pacquiao di un tempo".

L'avversario

Dall’altra parte del ring ci sarà il Barrios di oggi, pieno di rispetto ma determinato a non fare alcun regalo. "È difficile odiarlo. Ma alla fine, sai che è o uccidere o essere uccisi", ha riassunto il messicano. "Tanto di cappello a Pacquiao per avere il coraggio di essere grande. Ma ora è il mio momento e lo dimostrerò sabato. Salirò sul ring con cattive intenzioni e potenza in entrambe le mani. Non esiterò a premere il grilletto."

Pacquiao, in questi anni, si è anche dedicato agli scacchi incontrando personaggi importanti di questo mondo. La domanda, quindi, è una: nel suo futuro ci sarà anche il chessboxing, la disciplina che unisce questi due sport?

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