Spike Lee ha commentato la situazione americana con la sua consueta schiettezza, lui che è un anti Trump convinto: “New York non rappresenta l’intero Paese in America, credo che la situazione sia ancora traballante, come in tutto il mondo”. Riguardo alla vittoria di Zoran Mamdami come sindaco, ha spiegato: “Oh, ho votato per lui. E tutte quelle persone dicevano di lasciare New York City, di uscire, andare via da New York City. Ma quando il nostro ragazzo ha vinto… penso lo abbiano fatto poche persone”. l
Antonio Banderas, accolto da una valanga di flash, ha ribadito il suo amore per il cinema italiano: “È un piacere venire in Italia. L’Italia è un Paese di cinema. L’ammirazione per tutto ciò che l’Italia ha portato al cinema internazionale è grandissima”. Ha ricordato la sua lunga storia con il nostro Paese: “Stare qui oggi rappresenta qualcosa di importante nella mia carriera. Dopo Venezia ho girato l’Italia, ho lavorato con molti artisti italiani. Abbiamo una cultura mediterranea in comune. È una forma di capire la vita. È semplice e complicata allo stesso tempo”.
Rievocando Dolore e Gloria di Pedro Almodovar con cui trionfò a Cannes Banderas ha raccontato la forza emotiva di quel periodo: “Ho sofferto un attacco al cuore nel 2017. Mi ha lasciato molto vicino alle emozioni della vita. È come se mi avessero tolto la mia pelle. È stato bellissimo, sono stato molto felice di fare quel film e dare forma al pensiero di Pedro”.
Tra i premiati anche il maestro francese Claude Lelouch, che ha ribadito il tema centrale della sua poetica: “L’amore è il soggetto principale dell’umanità. È la cosa più importante. Tutto il male che ci dà nella vita è per amare o per essere amato”.
Jacqueline Bisset, tornata a Torino dopo cinquant’anni, ha raccontato con nostalgia: “Mi sento molto bene. Non sono venuta più a Torino dal 1974. È passato tanto tempo. C’era un ristorante, si chiamava Gattonero… era molto buono e l'ho ritrovato".
Il regista russo Aleksandr Sokurov, premiato per il suo contributo alla storia del cinema, ha risposto sul tema della censura della cultura russa in Europa: “Un argomento che mi dà tanto dolore. Non deve essere così. Penso che forse non sia così. L’arte è la nostra vita in comune. Leonardo da Vinci o Dostoevskij sono artisti, siamo tutti sulla stessa barca. Non possiamo scendere da questa barca”.
Una notte in cui Torino ha davvero indossato l’abito di Hollywood, con Spike Lee che ha regalato la prima immagine da cartolina inginocchiandosi nel premiare sul palco Antonio Banderas e dando ufficialmente il via alla seconda edizione targata Giulio Base.








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