AGI - La tensione è sempre più alta tra Donald Trump e Jerome Powell. Oggi il presidente USA lo ha accusato di essere "troppo lento" nel tagliare i tassi, ipotizzando addirittura che potrebbe essere "licenziato". Ma le scintille fra i due non sono una novità: Jerome Powell, secondo gli osservatori, era già in bilico al momento del ritorno di Trump alla Casa Bianca. Tant'è che in una conferenza stampa, all'indomani delle elezioni, quando gli chiesero cosa avesse fatto qualora il neo presidente Donald Trump gli avesse chiesto di dimettersi, rispose lapidario: "Penso di no", disse il banchiere centrale.
Ora dopo l'ultima stoccata del presidente americano, il mondo finanziario continua a chiedersi cosa accadrà al vertice della Fed.
Powell - nominato da Trump nel 2017 e confermato da Biden per un secondo mandato nel maggio 2022 - non è ora ben visto in ambienti repubblicani e il suo mandato scade nel 2026. E Trump a questo punto potrebbe affrettare la sua uscita. Eppure, in un'intervista rilasciata poco più di un anno fa a Bloomberg Businessweek, il presidente americano disse a proposito del presidente della Fed: "Gli permetterei di completare il suo mandato, soprattutto se pensassi che sta facendo la cosa giusta". Poi, nel febbraio del 2024 parlando a Fox News, lo aveva definito "un politico" perché tagliando i tassi, avrebbe favorito i democratici nella corsa elettorale. Nei mesi scorsi, in un'altra circostanza, parlando coi giornalisti nella sua tenuta di Mar-a-Lago a Palm Beach, in Florida, Trump espresse ancora dei dubbi: "Ho avuto molto successo. E credo di avere un istinto migliore di quello di chi, in molti casi, fa parte della Federal Reserve - o del presidente".
Pressioni sulla Fed
Il fatto è che nonostante lo abbia nominato proprio lui, nel 2019 Trump non ha mai digerito alcune decisioni del banchiere centrale che, a suo giudizio, è troppo prudente nel tagliare i tassi. All'epoca, il neo-presidente condusse una palese campagna di pressioni sulla Fed, esortando la banca centrale a "sfruttare la vittoria" di un'economia così forte e attaccando Powell in quanto "sprovveduto".
Anche dopo che la Fed, nell'agosto 2019, iniziò in effetti ad abbassare i tassi, le lamentele di Trump non cessarono. "La mia unica domanda è: chi è il maggiore nemico della nostra economia, Jay Powell o il presidente Xi?", scrisse su Twitter. Powell respinse tali pressioni, e in un'audizione al Senato del luglio 2019 sentenziò: "Faremo sempre il nostro lavoro in modo obiettivo, basandoci sui dati, con trasparenza, e faremo ciò che pensiamo sia giusto per l'economia statunitense". Proprio un anno fa, il Wall Street Journal un articolo che descrisse in dettaglio un piano degli alleati di Trump per smussare l'indipendenza della Fed e consentire al presidente di essere coinvolto nelle decisioni sui tassi di interesse. I responsabili della campagna di Trump Chris LaCivita e Susie Wiles affermarono però che il rapporto non sarebbe dovuto essere considerato "ufficiale".
Indipendenza della Fed
Da parte sua, Powell ha a lungo sostenuto che lui e altri funzionari della Fed non tengono conto della politica quando decidono in tema di politica monetaria. Durante il suo mandato, Powell ha guidato un'economia forte successivamente scossa dalla recessione economica dovuta al Covid. Quando la pandemia finì, gli Stati Uniti si trovarono ad affrontare un'inflazione alle stelle, con un picco di circa il 9% nell'estate del 2022.
Tuttavia, gli osservatori sostengono che nel tempo Powell riuscì ad ottenere un "risultato enorme" e cioè quello di "controllare l'inflazione senza entrare in recessione". D'altronde, i rapporti tra la Casa Bianca e la banca centrale non sono sempre stati sereni. Ad esempio, nel 1965, il presidente Lyndon B. Johnson avrebbe convocato l'allora presidente della Fed William McChesney Martin nel suo ranch in Texas e lo avrebbe spinto contro un muro dopo la decisione di aumentare i tassi di interesse. Ma è anche vero, e lo sanno anche i presidenti, che una banca centrale indipendente è essenziale per raccogliere i benefici della stabilità economica e finanziaria.